I giovani, la CISL, il futuro
 
 
Quando si pensa ai giovani, al peso che rivestono nello sguardo che si ha sul futuro, allo spazio che hanno nella strategia dell’organizzazione, si coglie il limite e la parzialità di un procedere che poco utilizza la categoria dell’ascolto come propedeutica a qualsiasi percorso di democrazia. Le stesse difficoltà si registrano quando si tenta di trovare una chiave di lettura, una lunghezza d’onda capace di far incontrare realtà e presenze ritenute importanti ma non centrali nella costruzione di scelte. Basti pensare a quelle realtà sociali e culturali – immigrati, donne, emarginati ed esclusi - che potremmo considerare, come i giovani, a visibilità ridotta. C’è chi sostiene che i giovani sono "vissuti" come "generazione invisibile", intendendo con ciò esprimere la difficoltà della politica, della cultura, delle istituzioni a riconoscere e dare voce alle domande che restano implicite, ai bisogni che sono nascosti, alle disponibilità che si presentano inespresse.
C’è una componente fisiologica che gioca sulla limitata incidenza dei giovani nelle scelte più generali; anche nel passato sono state le contestazioni, e non solo quelle generazionali, a determinare un equilibrio meno sfavorevole. Oggi ci troviamo di fronte al peso della complessità e a una ridotta capacità di condividere valori e progetti personali e sociali, alla crescita di barriere e di recinti, ma, allo stesso tempo, a identità personali e culturali in grado di dialogare e costruire percorsi reciprocamente arricchenti.
E’ quindi il tempo delle consapevolezze: dei nostri limiti ma anche delle nostre proposte. Lo facciamo coscienti che occorra riorientare la nostra organizzazione ad accogliere con maggior forza le presenze poco ascoltate e a dar rilievo, socializzandole, le migliori esperienze che si stanno realizzando. Serve probabilmente un cambiamento di linguaggio, la moltiplicazione di spazi e ambiti di ascolto e dialogo. In definitiva può occorrere una fase in cui l’insieme dell’organizzazione accetta la parzialità della propria elaborazione ed accoglie nuovi contributi, interni ed esterni. In questo spazio vengono presentate alcune esperienze associative che hanno fatto dell’impegno per e con i giovani il proprio Progetto. Proposte nel contempo forti e rispettose delle caratteristiche dei giovani che incontrano, dalla forte valenza educativa, con percorsi che sviluppano personalità e che portano ad aggregare altri giovani che intendono praticare e produrre cambiamento sociale ed essere quindi protagonisti della propria vita e del futuro della comunità. Anche la Cisl incontra parecchi giovani; propone tutele e percorsi di cittadinanza; fa del suo essere associazione di persone obiettivo e modalità di lavoro. Ha quindi tutte le carte in regola per giocare un ruolo importante per concorrere a costruire identità personali e sociali autonome che possono diventare protagoniste del cambiamento. Occorre umiltà nel riconoscere la nostra fragilità su questo versante, ma anche determinazione per creare quelle condizioni che permettano ai giovani, iscritti o no, di comprendere che il nostro modo di fare sindacato può essere capace di stimolare il bisogno di costruire, insieme a tanti altri, relazioni umane ricche, orientate a costruire socialità e condivisione, per promuovere forme di cittadinanza attive nel lavoro e nella comunità italiana ed europea. Il Nostro Progetto vuole essere il traino per arrivare alla realizzazione concreta di questi obiettivi.