MI PREMIA O NON MI PREMIA? - domenica 25 settembre 2022
MI PREMIA O NON MI PREMIA? LA MARGHERITA DELLA MERITOCRATICA
Si sa, l’ambizione è legittima, ma quando l’aspettativa diventa ossessione fa più danni che benefici. Anche quest’anno è andata in scena la giostra delle meritocratiche, contornata da gossip, faccendieri, masanielli e chi più ne ha più né metta. Alla fine dei conti, tra infelici e scontenti, a nostro parere l’azienda ha raggiunto il suo obiettivo: dividi et impera!
Questo processo unilaterale si sa non ha regole, non è codificato contrattualmente, cambia criteri di anno in anno e gioca molto sulla disponibilità (silente) dei colleghi. Si rimane in ufficio oltre l’orario e senza straordinario, si fanno i corsi di formazione a casa anziché in UP, si va in trasferta senza consuntivazione, si usano le ferie per evitare la malattia, e altro… In sostanza si cerca di strafare, con l’altissimo rischio poi però di restare delusi.
Noi, per questo, diciamo da tempo che la miglior meritocratica è quella inaspettata, che arriva ovviamente per le performance prodotte, ma nella responsabilità di essere rimasti dentro i dettami contrattuali.
I lavoratori di Poste spesso dimenticano che sono loro il primo core business di questa azienda, il management invece lo sa bene. Basterebbe far rispettare i processi sopra descritti e allora sì che ogni mese ci sarebbe una meritocratica in busta paga, sia economica che di qualità di vita. Senza invece attendere che qualcuno sfogli la margherita per noi…
MI PREMIA O NON MI PREMIA? LA MARGHERITA DELLA MERITOCRATICA Si sa, l’ambizione è legittima, ma quando l’aspettativa diventa ossessione fa più danni che benefici. Anche quest’anno è andata in scena la giostra delle meritocratiche, contornata da gossip, faccendieri, masanielli e chi più ne ha più né metta.
Prescrizioni La risposta del nostro RLS a una *sigla sindacale minoritaria* che si è svegliata dopo un lungo letargo.
Il marinaio ... Il marinaio aveva promesso un porto sicuro, alla fine li ha lasciati in mare aperto.