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Nuove prospettive per il settore del recapito

domenica 7 ottobre 2007

 

Nuove prospettive per il settore del recapito


I ritardi dell’Azienda continuano a creare difficoltà nel settore del recapito. Gli ostacoli a livello territoriale, il rallentamento nella fornitura e nell’adeguamento delle strutture sbarrano il passo al rinnovamento. Il sindacato chiede con forza un “cambio di passo”.


L’implementazione del nuovo modello organizzativo nel recapito rappresenta, oggi e nel prossimo futuro, la scommessa possibile per il consolidamento del settore e per il suo futuro sviluppo. Il sindacato accettando la sfida del cambiamento ha dimostrato la sua capacità di capire la profonda evoluzione in atto nel mercato di riferimento e le debolezze esistenti che non ci consentono nelle condizioni attuali di affrontare un mercato che tra qualche anno sarà completa- mente liberalizzato. Attraverso un confronto durato vari mesi, difficile e molto spesso aspro, si è giunti all’accordo del 15 settembre 2006, dove si sono tracciate le basi per costruire un futuro assetto adeguato alle sfide che ci aspettano. La prima fase di implementazione del nuovo modello organizzati- vo del Recapito, al di là delle difficoltà connesse all’innovatività del progetto, ha fatto emergere l’esigenza di concentrarsi sull’articolazione del reca- pito dedicato cercando di individuare i necessari interventi di riallineamento. Nel frattempo si sono accumulati ritardi dovuti alla complessità del processo, a resistenze interne anche forti, presenti a macchia di leopardo in vari territori ed articolazioni aziendali, e ad alcune imperfezioni nella fase di progettazione aziendale che ci hanno costretti ad un supplemento di confronto.


Siamo giunti alla sottoscrizione di un accordo integrativo che ha assegnato al confronto territoriale un importantissimo ruolo di adeguamento delle linee generali del progetto secondo le specificità delle varie realtà territoriali, con la possibilità di correttivi anche importanti. Nell’accordo dello scorso 10 maggio si era infatti convenuto di garantire agli Osservatori Paritetici sul recapito, il compito a livello regionale di verificare i nuovi criteri, la loro applicazione e i risultati raggiunti. Le implementazioni scontano tuttora problemi di caduta di qualità, di formazione di giacenze, che vengono analizzate con grande senso di responsabilità ai tavoli decentrati dai nostri dirigenti territoriali, per trovare specifiche soluzioni, coerenti con le caratteristiche dei territori. Parte di questi problemi sono ovviamente fisiologici, rispetto ad un progetto che ha rivoluzionato dopo tanti anni di immobilismo l’assetto del settore. Altri aspetti sono invece riconducibili ad inadempienze ed insufficienze aziendali. A questo secondo gruppo di problemi sono riconducibili i ritardi nella fornitura e nell’adeguamento degli strumenti necessari ad una buona partenza della nuova organizzazione. Ci riferiamo in particolare ai rallentamenti nella fornitura dei casellari verticali, degli automezzi e motomezzi, al mancato rinnovo dei locali, ad un adeguamento puntuale e veritiero dei viari.

Vi sono poi le vere e proprie inadempienze o interpretazioni distorte rispetto alle modalità di svolgimento del servizio, basti guardare ai livelli di copertura delle scorte e alle modalità di sostituzione dei titolari nelle varie e diverse tipologie di assenze. Nel corso dell’ultima riunione di monitoraggio l’Slp ha richiesto l’attivazione di un tavolo politico nazionale per esaminare il problema delle inadeguatezze e dei ritardi nella fornitura degli strumenti, ma anche e soprattutto per stabilire un’interpretazione comune sulle modalità dei livelli di copertura del servizio e sulle procedure di sostituzione delle assenze. L’obiettivo è quello di ottenere disposizioni aziendali uniformi su tutto il territorio nazionale. Esiste la necessità di accrescere l’efficienza e la competitività fornendo una struttura ottimale per lo sviluppo e la crescita dei servizi innovativi. L’Azienda si è impegnata ad una convocazione in tempi brevi che speriamo possa portare all’identificazione degli interventi necessari ad accelerare il processo di ristrutturazione. Con la prospettiva di poter ottenere migliori performance in termini di qualità ed efficienza/efficacia, nel rispetto dei diritti dei lavoratori coinvolti e in coerenza con le norme contrattuali e di legge.

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