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SEGRETERIA NAZIONALE

venerdì 14 dicembre 2007

 

INCONTRI SUL RECAPITO

Facendo seguito al verbale d’incontro del 12 u.s., da noi non sottoscritto, l’Azienda ha inviato una convocazione dell’Osservatorio Nazionale per il recapito per il giorno 20 dicembre 2007, ed ha inviato contestualmente a tutti i responsabili RUR una lettera dove li invita a convocare gli Osservatori Regionali sul recapito.

La contestuale convocazione dell’Osservatorio Nazionale e di quelli Regionali conferma la nostra ipotesi: l’azienda non intende apportare modifiche strutturali al progetto recapito ma solo individuare interventi tampone per proseguire nelle implementazioni così come sono state finora attuate.

Infatti la contrattazione territoriale non può modificare i contenuti dell’accordo nazionale particolarmente per ciò che riguarda il modello di recapito e gli efficientamenti (tagli) apportati.

L’iniziativa aziendale, non condivisa, sembrerebbe pensata per cercare di depotenziare la scelta politica della organizzazione. E’ un tentativo maldestro!

Riconfermiamo la posizione della nostra organizzazione, così come è stata unanimemente individuata nelle analisi svolte nei nostri organismi nazionali:

“ … omissis… si evidenzia come i processi di attuazione pratica della riorganizzazione del recapito facciano emergere in modo inequivocabile come quella riorganizzazione si stia dimostrando – alla prova dei fatti – non rispondente agli obiettivi condivisi e concordati.

L’Esecutivo ritiene pertanto necessaria una radicale rivisitazione dell’accordo sia per quanto attiene il modello organizzativo sia per quanto attiene il numero complessivo delle zone di recapito da razionalizzare.”

Sulla scorta di tale chiara posizione politica noi andremo all’incontro del giorno 20 dell’Osservatorio Nazionale per dimostrare, in modo inequivocabile, entrando nel merito concreto dei contenuti dell’accordo che, così come è stato costruito, il modello di recapito non tiene e si rischia di affossare definitivamente il servizio.

Ciò anche perché il modello è stato costruito sui dati che l’azienda fornì nel corso della trattativa e che si sono rivelati al momento della implementazione, assolutamente non rispondenti alla realtà operativa (viario non aggiornato, civici alto traffico, ecc. ecc.).

L’intesa, per noi, va ricontrattata profondamente, rimettendo in discussione la struttura attuata che, dopo più di un anno dalla sottoscrizione dell’intesa, ha prodotto solo disservizi e abbassato la qualità del lavoro.

Abbiamo tutti i riscontri oggettivi dai territori: il sistema così com’è non funziona e non potrà funzionare, e pertanto è delittuoso continuare ad adoperarsi per tenerlo in vita sapendo che proseguendo su questa strada si apporterebbero al settore del recapito danni difficilmente riparabili, con gravi ricadute negative sulla cittadinanza e sui lavoratori.

Ci sono altri modi per raggiungere gli obiettivi che abbiamo condiviso, a patto che da parte aziendale ci sia un minimo di ragionevolezza nel riconoscere gli errori fatti e cercare di porvi rimedio insieme alle OO.SS.

Noi siamo pronti, manca solo un po’ di disponibilità e buon senso da parte aziendale per trovare le soluzioni alternative e proseguire nel perseguimento degli obiettivi che, ribadiamo, rimangono quelli che abbiamo sottoscritto nell’accordo e che siamo disponibili a sottoscrivere ancora una volta.

Quando sarete chiamati al confronto nei tavoli regionali sarà necessario da parte vostra la più grande determinazione a perseguire quanto insieme abbiamo deciso in esecutivo: il sistema è sbagliato, va cambiato e pertanto non servono aggiustamenti locali, la riorganizzazione va riscritta all’interno di un accordo profondamente rivisitato.

La posizione della nostra organizzazione su quei tavoli deve emergere in ogni eventuale verbale che dovesse essere proposto, mentre i percorsi conflittuali in corso o in via di attuazione, devono seguire la loro strada, in mancanza di modifiche atte ad eliminare alla fonte tutta la serie di problemi che li hanno determinati.

La necessità di una profonda rivisitazione del progetto aziendale deve essere perseguita in maniera coordinata su tutti i tavoli senza sbavature, mediazioni e cedimenti.

IL SEGRETARIO GENERALE

MARIO PETITTO

/FIRMATO/


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