STAMPA LA NOTIZIA


LAICITA', LIBERO CONFRONTO DELLE IDEE

giovedì 17 gennaio 2008

 

LA PROTESTA ALLA SAPIENZA: COMMEDIA DELL’ASSURDO E DEI PREGIUDIZI

Siamo amareggiati nel commentare quanto accaduto nei giorni scorsi, quando l’intolleranza di una minoranza di accademici e di studenti dell’Università La Sapienza in Roma, ma che ha fatto molto rumore, ha, di fatto, impedito a Papa Benedetto XVI di partecipare alla cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico.

Un fatto gravissimo. Una vergogna per la comunità scientifica e per l'Università La Sapienza, impedire ai tanti che ahimè sono rimasti in silenzio e che avrebbero voluto poter udire la voce di un intellettuale di fama mondiale qual è Joseph Ratzinger.

67 docenti dell'università che firmano una lettera di protesta contro la decisione di invitare il Papa ad un'occasione così importante per l'università, spiegando di non volere “Ratzinger nel tempio della conoscenza, poiché secondo loro la Chiesa è ancora troppo lontana dalla scienza e quindi non dovrebbe entrare in un luogo di scienza, com'è l'università romana chiedendo infine l’annullamento in nome della laicità della scienza, rappresentano un'uscita vergognosa che sicuramente non fa onore ad un'università grande, importante come la Sapienza. Per alzare la voce sono stati sistemati perfino, banchetti fuori della facoltà di Fisica per pranzi sociali, durante i quali sono stati esaltati toni del tipo “ il sapere non ha bisogno né di padri né di preti”.
Nell’esprimere. con questa mia riflessione, a nome dei lavoratori e lavoratrici della SLP-CISL di Capitanata un sentimento di profonda solidarietà nei confronti di sua Santità Papa Benedetto XVI, appare essenziale riconoscere che Benedetto XVI è un grande sostenitore della scienza". È la motivazione con cui, nella riunione del 16 gennaio, a Ginevra (Svizzera), la Federazione mondiale degli scienziati - cui aderiscono 10mila scienziati di 115 nazioni, tra cui molti premi Nobel, ha deciso di invitare il Papa a Erice, a maggio.

D’altronde è possibile ricordare che una circostanziata riabilitazione di Galilei fu il risultato di un’indagine chiesta da Giovanni Paolo II alla Pontificia accademia delle scienze e protrattasi fino al 1992, dunque in piena coincidenza con la guida della Congregazione per la dottrina della fede da parte dell’allora cardinale Ratzinger. Il quale, parlando il 15 febbraio 1990 proprio alla Sapienza, difese Galileo Galilei dallo scetticismo che aveva cominciato a circondarlo da qualche decennio dentro la cultura "agnostica", con particolare riferimento al filosofo della scienza Feyerabend, il quale aveva addirittura definito il processo della Chiesa a Galileo Galilei "ragionevole e giusto”.

Ricordiamo ancora le parole di uno dei più grandi scienziati italiani e non solo: Antonino Zichichi, il quale diceva che “L'ateismo è una costruzione logica contraddittoria. Essa, infatti, parte dalla negazione del Trascendente e affida tutta la sua credibilità al rigore logico nell'Immanente. Questo rigore logico nell'Immanente vuol dire Matematica e Scienza. Nè l'una nè l'altra riescono a dimostrare che Dio non esiste. L'ateo afferma di non poter credere in Dio per rigore logico. D'altronde l'ateo conosce un solo tipo di rigore logico: quello che opera nell'Immanente. Ma il rigore logico nell'Immanente non riesce a dimostrare che Dio non esiste. Ecco l'antinomia dell'ateismo”

Bene ha fatto il Segretario Generale BONANNI a ricordare in un messaggio inviato al Papa che “la CISL è un baluardo con l’intolleranza e la restaurazione dei vecchi steccati” ricordando altresì che la nostra “è una grande organizzazione laica, aconfessionale, pluralista le cui fondamenta sono nella sua ispirazione ai valori cristiani e alla dottrina sociale della Chiesa”

Laicità quindi significa libero confronto delle idee. La scienza è meritocratica, riconosce il diritto di parola a chi ha dei meriti intellettuali. Benedetto XVI è un grande teologo, apprezzato in tutto il mondo. Chi sono questi cattedratici? Si nascondono dietro lo scudo della laicità, mentre sono i nemici della laicità. Conservatori oscurantisti, che hanno dato prova di arroganza intellettuale, violenza culturale e oltranzismo della ragione. Tra l’altro Leggendo il discorso del Papa, che si allega qui di seguito, riscontro che avrebbe fatto un discorso da Papa, da teologo e da filosofo, non da leader politico né di propaganda religiosa. Un discorso di straordinaria attualità e di altissimo livello intellettuale.

Un'occasione mancata quindi per La Sapienza. È un invito a riflettere sulla ragione e sulla necessità di formare i giovani ad una ragione aperta, nel nostro Paese, ritrovando il valore della verità e della ricerca fine a se stessa, nelle università.

Antonio Lepore


Documenti allegati:



Documenti allegati: