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UNIPOSTA E IL FUTURO DEL RECAPITO!

giovedì 12 aprile 2007

 

report


UNIPOSTA E LE “FALSE” LIBERALIZZAZIONI


Alcune recenti indiscrezioni giornalistiche ci permettono di verificare le tendenze concorrenziali che emergono nel campo del recapito postale in vista della piena liberalizzazione del 2009.

Una delle aziende che sta muovendosi in maniera piu’ dinamica e’ sicuramente UNIPOSTA , una societa’ creata a fine 2006 e presieduta da Giuseppe Pantano (ex manager di Poste Italiane) e sponsorizzata da Corrado Passera di Intesa-SanPaolo (ex Amministratore Delegato di Poste Italiane).

Per lo spessore dei partecipanti e la conoscenza del Servizio Postale di cui sono portatori e’ evidente che il piano industriale di UNIPOSTA merita di essere attentamente valutato per capire dove si concentrera’ lo sforzo concorrenziale nel settore dei recapiti postali.

L’analisi del mercato che Pantano fa e’ la seguente:

1 - "L’80 per cento del mercato della corrispondenza proviene da soli 4mila clienti, e sono questi il nostro target, a cui contiamo di fare offerte personalizzate, che possono prevedere sconti fino al 50% delle tariffe ufficiali di Poste italiane"

2 - "concentrandoci su pochi grandi clienti, possiamo prelevare le lettere direttamente alla fonte, saltando così la fase di raccolta e smistamento”

3 – “per la consegna puntiamo sulla flessibilità dei nostri postini, che invece di concentrarsi quotidianamente sulla stessa area, possono coprire le diverse zone richieste.”

4 – “in molti casi, come estratti conto, bollette, comunicazioni, non è necessario che la lettera arrivi il prima possibile".

Per rendere maggiormente possibile questo scenario e la conseguente strategia UNIPOSTA ha gia’ inviato un dossier ai Ministri delle Comunicazioni e dello Sviluppo Economico candidandosi a diventare il distributore delle comunicazioni della Pubblica Amministrazione, dei prodotti editoriali sovvenzionati dallo Stato e delle consegne elettorali.

Chiede inoltre ai Ministri di suddividere l’appalto del Servizio Universale in tre lotti: raccolta, trasporto-smistamento e recapito. (come Uniposta intenda garantire il servizio anche nelle localita’ isolate non e’ ancora chiaro… anche perche’ il suo piano industriale prevede la copertura dei centri con almeno 50.000 abitanti).

L’operazione che propone Uniposta e’ quindi esclusivamente quella della scrematura del mercato:

a - conquistare i pochi clienti importanti che consegnerebbero per l’avvio la corrispondenza gia’ ripartita per destinazione potendo cosi’ ottenere tariffe fortemente scontate,

b - avviare la corrispondenza cosi’ raccolta ad un recapito settimanale o plurisettimanale (es. lunedi Centro Citta’, martedi’ Periferia, mercoledi’ Zona industriale, giovedi’ Frazioni, venerdi’ Centri Minori (oltre 50.000 abitanti)) con la stessa squadra di portalettere.

c – come gia’ sperimentato in passato, eventuali picchi di traffico, indirizzi errati, localita’ periferiche non convenienti verrebbero affidate, affrancandole, a Poste Italiane che invece
sarebbero tenute a garantire il servizio dappertutto almeno 5 giorni a settimana.

Il maggior costo del francobollo rispetto alle tariffe applicate ai clienti verrebbe comunque ammortizzato da Uniposta con i maggiori introiti gia’ incassati con i volumi di traffico dei grossi centri urbani.

Come gia’ successo, eventuali errori di consegna dovuti alla mancata conoscenza del territorio da parte dei portalettere di Uniposta che devono cambiare zona ogni giorno, graverebbero sul servizio di Poste Italiane (restituzioni nelle cassette di impostazione, agli sportelli postali e ai portalettere).

L’intera operazione troverebbe massima amplificazione economica attraverso l’utilizzo di lavoratori con minore remunerazione oraria e tutele lavorative e/o altre forme di cottimizzazione del lavoro.

Se queste fossero realmente le modalita’ con le quali dovessero estrinsecarsi le politiche competitive degli altri operatori di mercato, non si comprende come l’attuale riorganizzazione del recapito in Poste Italiane possa contrastarle efficacemente e non sia invece un’ulteriore inutile sperimentazione sulle spalle degli addetti gia’ pesantemente usurati da una passata organizzazione del lavoro arcaica e poco rispettosa delle persone (ferie, sostituzioni ecc.).

11.4.07 Il Postale & Post-games Group

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