LETTERA ALL’AMMINISTRATORE DELEGATO SULLA SICUREZZA
Roma, 24 Giugno 2008
Prot. nr.8532/SIND/BP/BPI/gs Oggetto: Questioni inerenti la sicurezza in poste SpA.
Da molto tempo questa Organizzazione sindacale da sola o unitamente ad altre OO.SS. ha evidenziato varie problematiche inerenti la sicurezza in Poste Spa, che mal si conciliano con la affermata volontà aziendale di porre la massima attenzione ed il massimo impegno alle questioni della sicurezza. Prioritariamente al merito poniamo il problema del coinvolgimento della rappresentanza sindacale, riferita alle relazioni industriali in essere, e quello del coinvolgimento degli RR.LL.SS. che invece discende da precise norme di legge. Abbiamo avuto modo di rimarcare in varie occasioni che il coinvolgimento sul territorio degli RR.LL.SS. è assolutamente inadeguato e solo di facciata, finalizzato ad un formale adempimento degli obblighi di legge, ma non ad un vero utilizzo delle capacità di apporto di quei soggetti. Anche l’OPN (organismo paritetico nazionale per la sicurezza e igiene sul lavoro) uno degli organismi della partecipazione stabiliti nel CCNL, di fatto viene ad essere coinvolto solo a posteriori sulle azioni aziendali e mai in fase di elaborazione, come sarebbe giusto. Come è noto, di recente, c’è stata una riscrittura complessiva delle norme in materia di sicurezza, ed in esse troviamo affermata, con maggior rigore, la necessità del coinvolgimento dei lavoratori nelle questioni della sicurezza, quale imprescindibile obbligo aziendale. Il primo e più importante atto che riguarda la sicurezza è la stesura del documento di valutazione del rischio (DVR). Tale valutazione deve essere completa e deve riguardare tutti i rischi per i lavoratori, ivi compresi quelli psicologici, e pertanto anche quelli da stress lavoro-correlato, di cui all’accordo quadro europeo del 8 ottobre 2004, sul quale di recente c’è stata la firma di un accordo interconfederale (8 giugno 2008). Di questa tipologia di rischio e delle disposizioni che fanno riferimento alle differenze di genere, all’età, alla tipologia contrattuale utilizzata, non si trova traccia nel nostro DVR. Noi riteniamo che il DVR di Poste sia largamente insufficiente, per questi e per altri motivi, e debba pertanto essere riscritto in maniera più adeguata, con un forte coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti. Finora la copia reale ed integrale del DVR, quella contenente la relazione documentata dagli elaborati, perizie, certificati, rapporti, ecc non è mai stata consegnata agli RR.LL.SS., ai quali sono state consegnate invece le disposizioni aziendali conseguenti, che sono cosa diversa dal DVR vero e proprio. Un'altra delle affermazioni più importanti contenute nella normativa vigente è quella che fa obbligo ai datori di lavoro, nella organizzazione del processo produttivo, di eliminare o ridurre al minimo il rischio, anche nella scelta dei mezzi di produzione o di ausilio alla produzione. Di recente Poste, per quel che concerne il recapito, ha introdotto una tipologia unificata di motomezzo, il Piaggio 125, che essendo più pesante e di più difficile utilizzo, soprattutto per le colleghe che vi sono applicate, ha creato loro grossi problemi. Molti infatti sono risultati inidonei alla guida di quel tipo di mezzo e a nulla sono valse le nostre numerose richieste di utilizzo di motomezzi di cilindrata inferiore per le zone a minore quantità di corrispondenza. Nonostante le continue assicurazioni aziendali, alla fine il problema è rimasto senza soluzione e molti colleghi si vedono sottrarre la zona di recapito che servivano da tempo, con un mezzo più maneggevole e senza problemi per il servizio. Sulla questione infortuni, al di là delle rassicurazioni aziendali sul calo degli stessi, avevamo chiesto di svolgere una analisi congiunta, eventualmente utilizzando lo stesso OPN, disaggregando gli infortuni rispetto ai vari parametri: mansione, mezzo utilizzato, età, sesso, zona , ecc Anche su questo argomento rassicurazioni tante ma niente di concreto. Sulla questione di considerare videoterminalisti gli sportellisti c’è stato uno scontro con l’azienda che è durato fino a pochi mesi fa quando finalmente, è stata svolta una analisi, con una particolare metodologia, che ha consentito di inserire finalmente gli sportellisti fra i video terminalisti. Solo che, dopo quell’inserimento, non si sente più parlare delle conseguenze che necessariamente devono realizzarsi, rispetto alla ergonometria dei posti di lavoro, e alla diversa applicazione degli addetti che non possono essere applicati in via continuativa esclusivamente a quella mansione per tutto il tempo dell’apertura degli sportelli. Anche su questo punto il totale silenzio aziendale. Sull’altra questione delicatissima, il fenomeno delle rapine e i conseguenti interventi aziendali si afferma che l’Azienda ha investito ed investe in opere di sicurezza, con l’indicazione di cifre che dovrebbero essere ritenute idonee a risolvere il problema. Ma così non è. Gli interventi sulle questioni di sicurezza sono soggette per legge, al previo confronto con la gli RR.LL.SS. e, per le relazioni industriali in essere, a quello con le OO.SS. Le somme che si impiegano devono essere finalizzate alla eliminazione del rischio e pertanto sarebbe stato obbligo aziendale presentare l’insieme dei siti e delle modalità delle rapine e poi presentare un piano di interventi che facesse riferimento a quei siti e a quelle modalità, collegando gli interventi ai fatti verificatisi. Nulla di tutto questo è stato fatto e pertanto è quasi certo che gran parte di questi fondi sono destinati ad altri siti, diversi da quelli colpiti ed in ogni caso nessun confronto sulla questione l’Azienda ha mai posto in essere per coinvolgere i lavoratori nella determinazione delle priorità di interventi. Un’ultima questione posta e mai risolta riguarda le condizioni della pulizia degli uffici, largamente insufficiente, affidata a ditte che, con il sistema del massimo ribasso, ribassano la loro richiesta economica, ma anche la qualità delle pulizie che svolgono. Questa Organizzazione Sindacale ritiene che, su tutte le questioni poste, l’Azienda sia largamente inadempiente e pertanto se non vi sarà una forte inversione di tendenza, provvederà ad attuare tutte le forme di tutela dei lavoratori coinvolti: sia quelle classiche di derivazione sindacale, sia quelle che, a fronte di violazioni aziendali di prescrizioni di legge, prevedono specifiche possibilità di interventi presso gli organismi istituzionali che svolgono le relative forme di controllo e intervento, con le gravi conseguenze immaginabili. In attesa di un pronto e positivo riscontro si porgono distinti saluti.
IL SEGRETARIO GENERALE Mario Petitto (originale firmato) | ||
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