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RIFORMA CONTRATTUALE

venerdì 23 gennaio 2009

 

RIFORMA CONTRATTUALE: "Siglato un accordo storico"

''E' un obiettivo storico proposto da tanti anni dalla Cisl''. Il commento del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dopo la firma dell'accordo raggiunto con Governo e Confindustria sul nuovo modello contrattuale. "Diverrebbe una data ancora piu' importante se anche la Cgil aderisse", ha aggiunto Bonanni, che si e' definito "orgoglioso di aver contribuito a riformare un modello contrattuale" che "risponde ai problemi, quelli ereditati e quelli che arrivano da questa crisi".

A seguito della firma dell'accordo intervenuto con il governo la segreteria confederale della Cisl ha diffuso il seguente comunicato:

"La CISL con tutte le altre organizzazioni sindacali, salvo la CGIL, ha sottoscritto con il Governo e le associazioni datoriali l'accordo quadro per la riforma degli assetti contrattuali, dopo otto mesi di trattativa ai diversi livelli, sulla piattaforma presentato nel maggio 2008 da CGIL - CISL e UIL.. La sottoscrizione dell'accordo da parte della CISL è motivata dal fatto che le principali richieste della piattaforma delle confederazioni sindacali sono state accolte nell'accordo quadro sottoscritto. In particolare - spiega la nota - l'accordo prevede:

  • un nuovo modello contrattuale per tutti i settori privati e pubblici basato sulla durata triennale dei contratti, con l'unificazione della parte economica e normativa e su due livelli di contrattazione, nazionale e aziendale o territoriale
  • un nuovo indicatore di inflazione previsionale triennale, (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato - IPCA - corretto dall'inflazione derivante da energia importata) più elevato e credibile del tasso di inflazione programmata fissato dal Governo e quindi maggiormente in grado di tutelare il potere d'acquisto delle retribuzioni contrattuali. Questo nuovo indicatore verrà assunto anche dal Governo per i contratti del settore pubblico;
  • un meccanismo di recupero certo, alla fine del triennio contrattuale, degli scostamenti tra l'inflazione prevista e quella effettiva, misurata con il nuovo indicatore;
  • la copertura dei nuovi contratti dalla data di scadenza dei precedenti;
  • la piena legittimità della contrattazione di secondo livello, aziendale o territoriale per redistribuire gli incrementi di produttività anche ai lavoratori, con aumenti salariali integrativi che saranno incentivati attraverso la detassazione e la decontribuzione;
  • la previsione nei futuri CCNL, di un elemento retributivo di garanzia, nelle realtà dove la contrattazione di secondo livello non viene effettuata;
  • la possibilità di definire attraverso la contrattazione, lo sviluppo della bilateralità per migliorare le tutele a favore dei lavoratori;
  • la definizione delle regole per la certificazione della rappresentanza delle OO.SS., per via negoziale, da completare ora con un'ulteriore intesa entro tre mesi.

"L'accordo quadro sottoscritto - prosegue la nota - che sostituisce il precedente accordo del 23 luglio '93, favorirà lo sviluppo di relazioni sindacali basate sulla negoziazione e la partecipazione dei lavoratori agli obiettivi di miglioramento delle attività delle imprese, dei servizi, della pubblica amministrazione e conferma l'originalità del sistema contrattuale italiano, mantenendo un ruolo importante e definito dal CCNL, sviluppando nel contempo la contrattazione aziendale e territoriale. Un nuovo assetto contrattuale e il rafforzamento delle relazioni sindacali partecipative assumono un valore ancora maggiore in presenza della grave crisi economica ed occupazionale, di fronte alla quale è necessaria una grande mobilitazione di tutte le risorse disponibili da parte del Governo e delle Regioni per tutelare i redditi dei lavoratori, estendendo gli ammortizzatori sociali a tutti i settori e ai lavoratori precari e per sostenere l'attività economica dei settori e delle imprese e con esse la prospettiva dell'occupazione.
La prossima settimana sono previsti su questi temi nuovi incontri tra Governo-Regioni e Parti Sociali per definire nel dettaglio le risorse disponibili e permettere l'avvio degli incontri in sede regionale sull'utilizzo e l'estensione degli ammortizzatori sociali. La CISL prende atto con rammarico della mancata adesione della CGIL, verso la quale fino all'ultimo è stata manifestata la disponibilità di una valutazione comune dell'accordo e auspica che questo momento di difficoltà nei rapporti possa essere rapidamente superato, a partire da una condivisione dell'intesa sulla rappresentanza sindacale da completare nei prossimi tre mesi. La CISL è ora impegnata, anche nell'ambito delle proprie assemblee congressuali alla più ampia e tempestiva informazione di questo importante accordo tra i propri iscritti, e tra i lavoratori con l'intento di rafforzare la capacità e la prospettiva del sindacato confederale per una maggiore tutela dei lavoratori nel nostro paese".


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