Raffaele Bonanni, Segretario
Generale Cisl
"Dal dramma dell'Abruzzo, una prova di solidarietà che unisce il Paese"
"Viviamo ore di grande dolore e di lutto
nazionale. Il terremoto in Abruzzo è una tragedia immane: un numero
imprecisato di morti, migliaia di feriti, ferite psicologiche e
materiali di cui è difficile focalizzare adesso la portata e le
dimensioni. Da abruzzese e da segretario generale della Cisl è come se
sentissi due volte il peso di un dramma che è innanzitutto umano ma che
si va a sovrapporre ad una situazione generale di crisi in cui appare
assai difficile trovare soluzioni ed elementi di fiducia. L'urgenza dei
soccorsi e il bisogno di dare risposte immediate alla sofferenza della
popolazione abruzzese ci spingono innanzitutto a condividere la sorte
difficile di tanti nostri concittadini colpiti negli affetti e nel
calore delle proprie cose più importanti. Ma come Segretario Generale di
un grande sindacato dei lavoratori credo sia altrettanto importante
ragionare andando oltre il pur nobilissimo e sacrosanto coinvolgimento
emotivo delle prime ore. Andare oltre significa attivare concretamente
una grande rete di solidarietà, trasformare una immane tragedia in
un'occasione per rafforzare il senso di appartenenza e sentirsi davvero,
tutti insieme, cittadini di un grande Paese. La crisi economica, con il
suo seguito di disoccupazione e deindustrializzazione, sta indebolendo
il tessuto connettivo del Paese e rischia di restituirci un'Italia in
debito di solidarietà, tentata da risposte puramente individuali e da
strategie di uscita dalla crisi che possono rivelarsi dannose per gli
equilibri della nostra società. Il terremoto in Abruzzo ed il dramma di
quelle popolazioni devono invece farsi testimonianza e segno tangibile
di un'Italia capace di riscoprire la profondità dei propri valori, che
si mobilita generosamente e collettivamente, che riscopre nella tragedia
il ruolo e la funzione di valori umani e cristiani profondi, che
intravede nei valori della solidarietà una occasione straordinaria per
produrre "energia positiva" in grado di trasferirsi all'intero Paese
costituendone così il propellente indispensabile per uscire dalla crisi.
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