RIORGANIZZAZIONE RECAPITO: UNA TESTIMONIANZA
Con la presente intendo “portare a conoscenza” le S.V. responsabili di Risorse Umane, in Poste Italiane, dei disagi che si vivono nei reparti dei portalettere, causati da scelte aziendali. In qualità di campione rappresentativo della popolazione aziendale, come da Voi nominato in occasione dell'analisi clima 06/07, mi accingo a precisare quanto nei vostri questionari (analisi clima) non è possibile dire, in quanto le risposte obbligate non prevedono motivazioni. Chi scrive, rispettando le vostre richieste, conserva l’anonimato, ma comunque si presenta: lavoratore di Poste da circa 30 anni, opera nel recapito corrispondenza con serietà dedizione e delusione. I questionari da Voi proposti, fanno sorgere considerazioni spontanee, cioè o viviamo realtà completamente diverse, oppure i livelli intermedi vi raccontano, a sproposito, che tutto funziona e i portalettere sono contenti e ridono, come risulta sulla nostra rivista IL GABBIANO, ma vi assicuro che visto dalla nostra angolazione non c’è proprio nulla da ridere. Sono spettatore e attore (con ruolo di portalettere) dell'’ultima riorganizzazione di Poste nel recapito. Un giorno il caposquadra, ha fermato tutti in sala, < Venite vi spiego il significato di zona baricentrica universale e dedicata > poi è sparito e si è ripresentato un venerdì mattina alle 9.30 con le nostre ex zone, in parte smantellate e riadattate ai nomi sopra detti, cioè tanti foglietti attaccati in bacheca, senza i 44 R, senza i viari, solo un foglio per ogni zona che specificava quali vie e civici la componevano, senza neanche le raccomandate gravanti, né il numero di utenti, né i negozi, ovvero senza le informazioni necessarie per una valutazione. Nella mattina del sabato senza nessuna nostra cognizione, l’azienda pretendeva la scelta delle nuove zone, neanche 24 ore per capire. Fermo restando il nostro dissenso verso l’azienda e i sindacati per il taglio delle zone e di conseguenza del personale, che la riorganizzazione “incontestabile” comporta, abbiamo fatto notare che mancavano i documenti giusti per una scelta consapevole, che le zone erano composte male, con errori che creavano grave discapito ai dipendenti. Proponevamo comunque una soluzione prima della scelta delle zone, ma Voi capi megagalattici imponevate (almeno così ci è stato riferito) una scelta repentina, non c’era tempo per sistemare, al massimo si poteva concedere il rinvio della scelta a lunedì, ma senza modifiche, verranno dopo, - dopo quando?- una volta scelto ognuno cura il proprio orto e chi ci rimette peggio per lui, questo lo posso accettare come egoismo da personale di bassa categoria, ma da Poste? In pratica quanto raccontato a tutti noi dal caposquadra non è stato applicato, per cui le dedicate non sono dedicate, le universali non sono universali, le baricentriche sono posizionate male. Le modifiche da noi proposte erano possibili e a nostro avviso danno un senso più logico a tutto, ma nessuno ci ha voluto ascoltare, neanche quando a causa di carenza di personale l’azienda è stata costretta a fermare la messa in opera del progetto, (a dispetto della fretta imposta nella fase iniziale) fermato anche dall’intervento del sindacato con l’applicazione dell'’articolo 18, in quell’ occasione abbiamo presentato le nostre motivazioni per scritto, ma anche in questa occasione non siamo stati ascoltati né ci sono state date giustificazioni di nessun tipo da parte dell’azienda. Siamo curiosi di vedere come si farà per le zone che sono sovraccaricate e che da esperti vi dichiariamo che non si possono lavorare. In pratica, più che scegliere abbiamo giocato a “ mosca cieca” e questo vi assicuro non motiva i lavoratori ne tanto meno li invoglia alla collaborazione, quando voi chiedete < Ti senti coinvolto? Partecipe? Ricevi informazioni chiare? Hai fiducia? Ti senti realizzato? L’ azienda è interessata al tuo benessere? > Cosa dovrei rispondere? Human Resources and Organization. Analisi clima? Pioggia torrenziale! Tutto questo ha fatto in modo che le scelte avvenissero di ripiego e non per ciò che si voleva, in più i primi a scegliere si sono trovati davanti al problema automezzi cioè, senza alcuna direttiva chiara, risultavano incerte le autorizzazioni all’uso del proprio mezzo e comunque anche chi ha incarichi superiori rispetto a questo non garantiva nulla, così chi non guida la moto ma da sempre fornisce il mezzo proprio (fino a un certo punto ha fatto comodo anche a Poste) con grave usura e insudiciamento di un bene personale, si è ritrovato a scegliere solo zone fornite di automezzo aziendale, cioè ha scelto su un numero di zone inferiori invalidando così la graduatoria di anzianità. Cosa chiedevate? < l’azienda da direttive chiare ? > No!!
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