Roma 14 giugno 2012
In data 12 Aprile c.a. L'Azienda ha presentato alle OO.SS. un progetto di riorganizzazione dei Servizi Postali per le Regioni Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Basilicata in cui viene completamente stravolto l'assetto della Divisione a soli 20 mesi dalla firma dell'accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali del Settembre 2010 non ancora definitivamente implementato.
Nonostante gli sforzi creativi degli ideatori del progetto è apparso a tutti evidente che l'unico e vero obiettivo della riorganizzazione è il ridimensionamento della forza -lavoro applicata nel settore a seguito dei continui cali dei volumi di posta.
Sin dalla prima riunione tutte le OO.SS. del settore hanno espresso un giudizio negativo sulla proposta aziendale con le motivazioni che sinteticamente qui vogliamo ribadire:
Il “Progetto “8Venti” del 2010 non è stato definitivamente implementato specie nella parte che riguardava lo sviluppo di nuovi servizi;
Il nuovo Progetto evidenzia la filosofia dei nuovi responsabili della Divisione che, di fatto, rinnega il “Progetto 8Venti” del 2010;
Il nuovo Progetto che modifica l'intera organizzazione del lavoro non può essere accettato solo per cinque regioni, avendo analoga valenza su tutto il territorio nazionale;
Il Progetto a “regime” comporterà circa 10.000 esuberi, insostenibili nell'attuale contesto di una Azienda con utili di bilancio importanti e di grave crisi occupazionale del Paese;
Il Progetto, salvo le solite generiche dichiarazioni, non prevede strategie di marketing per affrontare il mercato e la concorrenza, ma si limite a razionalizzare con l'ottica esclusiva del contenimento dei costi;
Il Progetto ridurrà sensibilmente la capillarità della rete di recapito, innescando un processo quasi irreversibile, seguendo l'unica logica dei minori volumi che si traducono in tagli di personale.
In occasione dell'incontro del 3 Maggio u.s. tra Presidente e AD di Poste Italiane con le OO.SS. del settore è stata ribadita la posizione negativa dei Sindacati ed è stata avanzata una proposta più complessiva a cui le scriventi intendono dare un contributo fattivo onde fugare i dubbi di una sterile posizione delle OO.SS.
La nostra proposta riguardava la scomposizione dell'intera filiera di Logistica, Corriere Espresso e Recapito da ricomporre in una unica Divisione integrata e supportata da un nuovo Progetto per mantenere inalterata l'attuale rete sul territorio nazionale e tentare di aggredire il complesso mercato del Corriere Espresso che ci vede ormai marginali nel Paese. Alla fine di tale riorganizzazione saremmo stati disposti anche a ragionare su eventuali esuberi e sulla loro collocazione.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare che, nel poche riunioni effettuate dopo l'incontro con i vertici aziendali, l'Azienda si è ripresentata al tavolo con lo stesso progetto, gli stessi tempi e con le razionalizzazioni già predeterminate. Abbiamo inoltre riscontrato ben due lettere del Responsabile dei Servizi Postali a tutte le strutture periferiche in cui si evidenzia la volontà dell'Azienda di procedere comunque.
Siccome è a tutti ben evidente lo scontro che si aprirebbe su tutto il territorio nazionale dinnanzi a siffatta eventualità e senza un accordo sindacale, invitiamo ancora una volta l'Azienda a desistere dal percorrere atti unilaterali e a riprendere in considerazione la disponibilità sindacale manifestata nell'incontro col Presidente e l'AD di Poste Italiane.
Aprire anche un fronte sociale in Poste Italiane non farà certamente il bene dell'Azienda, in un momento delicatissimo del Paese.
I SEGRETARI GENERALI
SLP-CISL - Mario Petitto
SLC-CGIL - Emilio Miceli