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Action Day - 6 giugno 2007 - giovedì 31 maggio 2007

Action Day - 6 giugno 2007

 

Di tutti i lavoratori postali d’Europa per salvaguardare il servizio postale universale.

 

I lavoratori postali italiani ed europei aderenti al sindacato internazionale UNI

dicono no

alla liberalizzazione del mercato postale dal 1 gennaio 2009 senza che la Commissione Europea abbia previsto     le modalità , tempi e regole per  reperire  i fondi necessari  per assicurare a tutti i cittadini il diritto riconosciuto a ricevere la posta in qualunque luogo essi vivono ed a prezzi competitivi.

Al momento Poste Italiane ha il monopolio per le lettere fino a 50 grammi e questo permette  di sovvenzionare il recapito nelle località più disagiate ( montane, rurali e nelle isole).

Il commissario Europeo MC Creevy nonostante  il parere contrario del Comitato Affari Sociali della stessa Commissione Europea non vuole accettare  nessun rinvio della  data prevista della liberalizzazione del mercato postale.

 

Il servizio postale è un servizio pubblico essenziale e il sindacato europeo ritiene che per poterlo garantire necessiti di protezione dal presunto dogma neo-liberale che i servizi migliorano se liberalizzati.

I lavoratori  della CISL di Poste Italiane

dicono  NO

perché sono convinti che l’integrazione europea debba garantire  le persone, i lavoratori  e non solo i mercati.

Per questo chiedono insieme a tutti i lavoratori europei del settore postale le dimissioni del Commissario Europeo Charlie Mc Crevy per aver fallito l’intento di costituire un fondo per il servizio postale universale ai cittadini nella sconsiderata corsa alla de-regulation del servizio postale in Europa.

 

I lavoratori  della SLP-Cisl di Poste Italiane  dicono NO,

 

alla rimozione delle protezioni esistenti in quanto determinerebbero inevitabilmente la chiusura di migliaia di piccoli uffici postali, quelli delle comunità più disagiate.

I lavoratori della SLP-CISL di Poste Italiane

dicono NO

allo sfruttamento , alla concorrenza sleale, al dumping sociale perché ritengono che , dopo le  prime esperienze  di liberalizzazione del mercato tedesco e olandese (assegnazione del servizio postale a minori dietro un compenso giornaliero  di poco superiore ai 20 euro ), un processo di liberalizzazione senza tutele per la socialità  del servizio postale comporti un immediato peggioramento della qualità del servizio prestato e delle condizioni di migliaia e migliaia di lavoratori postali  e cioè salari inferiori e licenziamenti  .

Per questi motivi, oggi  6 giugno 2007 , i lavoratori di Poste Italiane Spa iscritti alla SLP-CISl ,  organizzano nelle principali città  del paese presidi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica -oltre che il Governo e i parlamentari europei – sui pericoli e le ricadute di una liberalizzazione del servizio postale affrettata, senza regole certe e condivise. Per questi motivi analoghe manifestazioni si stanno svolgendo in contemporanea in tutti i 27 paesi comunitari.

 

Per questi motivi una delegazione di lavoratori della SLP-CISL di Poste Italiane ha manifestato il 30 maggio u.s. a BERLINO insieme a tutti i lavoratori dei 27 paesi comunitari.

Siamo in Piazza per dire:

·       GIU’ LE MANI DAL SERVIZIO POSTALE .

·       PIU’ GARANZIE –CERTE E CHIARE- DEL FINANZIAMENTO DEL SERVIZIO POSTALE UNIVERSALE.

·       NO ALLA CONCORRENZA “SLEALE”.

·       NO AI LICENZIAMENTI e AL DUMPING SOCIALE.

 

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