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DALLA SEGRETERIA NAZIONALE: LA RISPOSTA ALL'A.D. SARMI.

giovedì 10 luglio 2008

 

QUESTIONI INERENTI LA SICUREZZA IN POSTE ITALIANE SPA

Il giorno 1 luglio u.s. l'Amministratore Delegato, con lettera che vi alleghiamo, ha risposto alla nostra del 24 giugno sulla sicurezza.

Come ricorderete ponevamo varie questioni inerenti la sicurezza con connotati di criticità e richiedevamo all'Azienda di condividere un percorso per la risoluzione dei problemi posti.

Non possiamo non manifestare una delusione per le risposte ottenute.

In buona sostanza la risposta aziendale ci fa intendere che le cose vanno bene, che l’impegno aziendale è più che adeguato e pertanto i problemi posti sono, se non proprio inesistenti, certo amplificati eccessivamente nella nostra lettera.

Abbiamo l’impressione che non si riesca a cogliere, o non si voglia cogliere, la sostanza dei problemi posti.

Senza entrare nel merito tecnico delle questioni, svolgiamo qui alcune brevi considerazioni per meglio chiarire le nostre affermazioni:

- documento di valutazione dei rischi: l’Azienda è consapevole che il documento, ormai datato e superato nella sua stesura, ha bisogno di una riscrittura completa; fra l’altro i richiami alle differenze di genere e di età sono praticamente inesistenti nella stesura delle procedure.

La nuova normativa riconferma l’obbligo del datore di lavoro di consegnare il documento agli RRLLSS, cosa che l’Azienda non ha mai fatto perché ha sempre ritenuto che il documento da consegnare fosse la circolare aziendale applicativa e non, come dice la legge: “la copia reale ed integrale del DVR, contenente la relazione documentata degli elaborati, perizie, certificati, rapporti ecc”; su questo aspetto l’Azienda è totalmente inadempiente.

- motociclo piaggio liberty: questo modello non è più stabile e sicuro dell’equivalente di cilindrata inferiore, è solo più potente, più pericoloso, più pesante e difficile da controllare, specie per le colleghe con una certa costituzione fisica. I mezzi alternativi offerti sono la bici a pedalata assistita, assolutamente inadeguata e l’automobile, che nelle gite in centro città rendono la prestazione difficilissima per i noti problemi di traffico. L’azienda aveva inizialmente dato la disponibilità a mettere a disposizione un certo numero di mezzi con cilindrata 50 cc, poi senza un motivo, ha ritirato tale disponibilità, contravvenendo all’obbligo datoriale di mettere a disposizioni il mezzo idoneo al servizio che risulti più adeguato alle caratteristiche fisiche degli addetti.

- sugli infortuni: sono molti e molti mesi che in OPN si chiede uno studio comune dell’andamento degli infortuni, ma al di la delle assicurazioni che: “si farà al più presto”, nulla è successo; nella lettera aziendale registriamo l’ennesima tranquillizzante assicurazione su futuri studi comuni!!!!

- videoterminalisti sportellisti: è necessario modificare l'ergonomia degli ambienti di lavoro e bisogna evitare l’applicazione degli addetti a quella funzione per tutto l’orario; è una disposizione aziendale già vigente, che le carenze di personale e la organizzazione del lavoro negli uffici postali, non hanno mai consentito di applicare, anche qui in violazione di un dispositivo di legge:

- investimenti in sicurezza: a noi non basta l’indicazione generica di una cifra messa a bilancio; nell’incontro a cui fa riferimento l'Azienda non vi fu alcuna esposizione del dettaglio dei siti oggetto di frequenti rapine e degli specifici successivi interventi per mettere maggiormente in sicurezza quegli uffici, aggiungendo ulteriori dispositivi di sicurezza

Più specificatamente: oggi esistono tre famiglie di interventi contro le rapine, per un totale di 13 diverse possibilità. Al momento l’Azienda considera sufficienti tre dispostivi appartenenti ad almeno due famiglie.

Per noi, in un sito oggetto di continue rapine i dispositivi di sicurezza vanno integrati continuamente fino, al limite, ad essere utilizzati tutti e 13 negli uffici a più alto rischio.

Questo attraverso una analisi congiunta con le rappresentanze del personale.

Gli investimenti a cui la lettera aziendale fa riferimento comprendono invece l’insieme degli interventi negli uffici, anche quelli che non hanno collegamento diretto ai fatti criminosi realizzati.

- pulizia uffici: ribadiamo la assoluta inadeguatezza del livello di igienicità delle modalità in corso.

Questa è la oggettiva analisi delle situazioni in essere, che speravamo, confidando in una disponibilità aziendale, di poter risolvere attraverso il confronto e la partecipazione.

Dal tono e dai contenuti della risposta verifichiamo un sostanziale arroccamento e pertanto non ci sarà possibile dare alle istanze che ci pervengono dal territorio, in special modo da parte dei nostri RRLLSS, adeguate risposte utilizzando il canale del confronto negoziale.

Appare ovvio che, mancando risposte negoziali, in un ambito dove comunque la legge mette a disposizione altri canali di intervento di tipo istituzionale, i nostri responsabili territoriali della sicurezza potranno (o più verosimilmente dovranno) decidere di attivare quei canali di controllo per la risoluzione delle criticità e delle inadempienze inutilmente da noi denunciate.

Restiamo a disposizione di tutti i rappresentanti territoriali per la consulenza necessaria per attivare le iniziative ritenute opportune per risolvere con i mezzi istituzionalmente a disposizione degli RR.LL.SS. Le criticità resistenti.

Cordiali saluti

MARIO PETITTO

SEGRETARIO GENERALE

/FIRMATO


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ADsicurezzaLUG08 [ PDF ]



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