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PADRE PIO |
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Galleria fotografica nuova Chiesa di Padre Pio
galleria immagini nuova chiesa
16/06/2004 – Il
prossimo 1° luglio l’inaugurazione. Iniziati a luglio del 1994,
giungono a termine i lavori per la costruzione della nuova
Chiesa di S. Pio a San Giovanni Rotondo progettata
dall’architetto Renzo Piano.
L’opera, fondendo lo spazio interno con quello esterno, vuole
essere una risposta alle necessitĂ dei fedeli in pellegrinaggio
a San Giovanni Rotondo che ogni anno raggiungono cifre di sei o
sette milioni. L’edificio di Piano sarà , infatti, in grado di
ospitare fino a 6.500 fedeli, mentre un grande spazio aperto
comunicante con l’aula liturgica consentirà ad altre 30mila
persone circa di assistere alle cerimonie religiose.
Ma non sono solo i grandi spazi per i fedeli a caratterizzare
l’opera ospitata dalla terra di Padre Pio. La firma di Renzo
Piano conferisce senza dubbio alla nuova chiesa un grande valore
artistico per le scelte architettoniche, mentre artisti di fama
mondiale come Domenico Palladino, Giuliano Vangi e Arnaldo
Pomodoro hanno dato il proprio contributo per la realizzazione
di sculture e arredi sacri. Palladino ha realizzato il portone
in bronzo dell’ingresso liturgico; l’ambone (luogo della
proclamazione della parola di Dio) a destra dell’altare porta la
firma di Vangi, mentre Pomodoro ha realizzato la croce in bronzo
dorato sospesa sull’altare, illuminata da un cono di luce
naturale che filtra da un’apposita apertura della copertura.
La peculiaritĂ che Piano ha conferito al suo progetto consiste
in due scelte sostanziali: il modo di concepire lo spazio e
l’utilizzo della pietra come unico materiale destinato a
diventare la chiave espressiva di tutto il progetto.
La fusione di spazio interno ed esterno assurge a simbolo di
accoglienza dei fedeli che, piuttosto che essere intimoriti dal
luogo sacro, sono attratti da questo ed invitati ad avvicinarsi.
E questo spiega anche la scelta di una volta immensa ma poco
elevata.
La struttura appare a forma di spirale il cui fulcro coincide
con il centro dell’aula liturgica. Da qui si distende la grande
copertura in rame e legno lamellare che, partendo bassa dal lato
corto, si alza progressivamente verso l’altra estremità , dando
forma ad una specie di portico verso il sagrato, al quale è
collegato attraverso una grande vetrata trasparente.
A dare continuità all’unicum formato tra sagrato ed aula
liturgica è poi l’uso della pietra locale nella pavimentazione,
che fonde interno ed esterno di una struttura che Piano
definisce “casa aperta”.
Peculiarità del progetto è proprio l’uso predominante della
pietra locale - il Bronzetto di Apricena - il cui gradevole
effetto decorativo si unisce a notevoli caratteristiche
tecnologiche quali la resistenza alla compressione e alla
flessione.
La volta è sorretta da 21 arcate in pietra che si estendono a
raggio partendo dall’altare e dal presbiterio. Gli archi,
sfalsati tra loro di 10 gradi, sono progressivamente decrescenti
in luce e altezza dal sagrato verso la cappella dell’Eucaristia.
Essi costituiscono la struttura portante della struttura
secondaria in legno e acciaio che sorregge la volta. Si tratta
dell’arco in pietra più grande nel modo, largo 45,80 m ed alto
18 m.
Quasi a mille anni di distanza dalla costruzione delle
cattedrali gotiche, la pietra torna ad essere con Renzo Piano
protagonista della progettazione architettonica attraverso la
sperimentazione di tutti i possibili nuovi utilizzi.
Per la realizzazione sono stati utilizzati 30mila metri cubi di
cemento armato, 1320 blocchi in pietra di Apricena, 60mila chili
di acciaio, 500 metri quadrati di vetro.
La copertura della Chiesa è stata realizzata utilizzando le
bellissime scandole in rame "TECU Patina", prodotte da
Europa Metalli e scelte da Renzo Piano per la loro
caratteristica unica di modificare aspetto con il passare del
tempo; da qui deriva il colore verde rame che conferisce uno
stile unico all'intera opera del grande architetto.
notizia di: Roberta
Dragone da
http://www.edilportale.com/edilnews/Npopup.asp?IDDOC=5288
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