A sostenerlo è il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in una intervista al quotidiano 'Il Tempo'. "Nelle nuove Poste privatizzate è essenziale la presenza del sindacato come elemento di equilibrio e come forma di democrazia economica".
Roma, 1° luglio- "Il sindacato deve poter partecipare all'indirizzo ed al controllo delle poste privatizzate". A sostenerlo è il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in una intervista al quotidiano 'Il Tempo'. "Ci aspettiamo che i 140 mila dipendenti vengano valorizzati al meglio con effetti sul bilancio e che siano potenziati i servizi postali tipici, quali i recapiti ed i pacchi che ora sono in difficoltà perchè abbandonati a vantaggio dell'attività bancaria-assicurativa che si è molto sviluppata. Ciò che l'ad Caio ci prospetta, va nella giusta direzione e l'appoggeremo. Bisogna valorizzare quello che rappresenta la vocazione delle Poste. Ed in questo il sindacato può supportare l'azienda, il che comporta un atteggiamento collaborativo con i vertici di Poste. Quello che è certo è che per arrivare alla privatizzazione occorre rafforzare l'azienda. E nelle nuove Poste privatizzate è essenziale la presenza del sindacato nei punti di controllo e di indirizzo, come elemento di equilibrio e come forma di democrazia economica. Noi rifiutiamo improbabili e dannose cogestioni sottobanco.
Tre sono i punti chiave da inserire nel piano industriale: recapito, logistica, utilizzo pieno dei portalettere. Questi possono gestire il commercio elettronico dei pagamenti. Inoltre le Poste potrebbero porsi come una piattaforma per la digitalizzazione del Paese. L' ad Caio ha una specializzazione in questo settore. Tante piattaforme per quante sono le aziende non farebbero altro che creare una 'arlecchinata' che non giova al Paese".
Ufficio Stampa Cisl
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