il primo trimestre commerciale 2015 si è chiuso, senza lode e senza infamia. Le Filiali, chi più chi meno, hanno svolto al meglio i propri compiti a casa, i risultati, da voci di corridoio, normali, con qualche eccezione, e dal primo di aprile si è ripartiti con un budget di nuovo periodo che solleva in noi sempre maggiori dubbi e perplessità sulle modalità di spalmatura su filiali e singoli uffici. Dalle sue doti di grande comunicatore ci saremmo aspettati un minimo di rendicontazione ufficiale sullo storico, fondamentale per meglio poi affrontare le fasi future. Purtroppo, resta confermato che il presidio commerciale di Poste Italiane, a tutti i livelli, continui a muoversi sul filo rosso di una scarsa trasparenza e poco rispetto per l’intelligenza degli artefici dei risultati insiti ad una attività ancora in grado di sostenere il peso delle tante contraddizioni e delle molteplici diseconomie introdotte da un nuovo Management, incapace di cogliere, ad un anno dal suo insediamento, la complessità e gli intrecci della “nostra” Azienda. I risultati di bilancio riferiti all’anno 2014 ne sono la riprova.
Ma rivolgiamo lo sguardo al futuro: il nuovo budget è stato calato dall’alto senza che l’Area Territoriale abbia avuto modo di apportare i relativi necessari correttivi, una favola, questa, raccontata da tutti i suoi predecessori, alla quale noi non crederemo mai, almeno sino a quando qualcuno ci spiegherà i motivi per cui, in un’Azienda connotata da una miriade di ordini e note di servizio, determinate funzioni restano cristallizzate nel tempo nelle mani di stessi uomini, vedi attuale Struttura Amministrazione Controllo, a garanzia di continuità negli anni di metodi e procedure. E non aggiungiamo altro …..
Torniamo al nuovo budget. Senza entrare nelle pieghe più recondite dell’impianto, incomprensibili risultano essere i pesanti scostamenti rispetto al periodo precedente riferiti alla raccolta netta risparmio attribuita alle filiali, quantificabili in diversi milioni di euro, in positivo/negativo. Inoltre, non riusciamo ad individuare una ratio idonea a giustificare l’attribuzione ad uffici postali di cluster A/2, persino privi di sala consulenza, di obiettivi in quantità superiore rispetto ad uffici di cluster A/1. Per non parlare poi di specifici uffici centrali, sulle cui realtà si giocano le partite più importanti: obiettivi aggredibili, giustificabili assegnati ad alcuni di essi, nel mentre accertiamo richieste di performance disumane riversate su altri uffici centrali che fanno cadere nello sconforto più assoluto, in un comprensibile senso di impotenza, Direttori, Specialisti, Sportellisti. A che gioco stiamo giocando? Sono queste le nuove logiche che avanzano, sono questi i nuovi criteri che informano le stesure di graduazioni di merito? L’assoluta mancanza di trasparenza in processi così delicati sta provocando sui territori nervosismo, atteggiamenti schizofrenici, demotivazioni, mortificazioni, microconflittualità. Se a tutto questo addizioniamo le continue trasferte, le gravi carenze percepite sulle postazioni di sportelleria, il parziale utilizzo di personale part-time, personale, questo, preparato, dalle enormi potenzialità, colto, in possesso di adeguati titoli di studio, il quadro complessivo che si presenta davanti a noi risulta essere per nulla edificante.
Rimarchiamo, ancora una volta, quanto già dichiarato a chiare lettere in passato: in un simile contesto di grande confusione, di poca chiarezza, SLP-Cisl, Sindacato di maggioranza a tutti i livelli, risponderà solo ed unicamente alle logiche di tutela dei propri Associati, non consentendo a nessuno di ledere la dignità umana e professionale di Lavoratrici e Lavoratori che in tutti questi anni hanno conferito forma e sostanza alle esigenze di risanamento di una grande realtà imprenditoriale del nostro Paese. Non è più tempo di magheggi. Cosa è cambiato rispetto a ieri? La novità di oggi è che la posta è altissima, in gioco la tutela del proprio posto di lavoro; sull’altare di una simile consapevolezza, SLP si dichiara indisponibile a praticare sconti di alcun tipo, nei confronti di chiunque, sino a quando non emergeranno comportamenti improntati a massima chiarezza, a sentimento di buona fede, al rispetto di ruoli e valori in campo, quelli veri!!!! Tutto il resto, in questo delicato momento storico per la nostra Azienda, specchio del Paese, non serve. Distinti saluti
MI PREMIA O NON MI PREMIA? LA MARGHERITA DELLA MERITOCRATICA Si sa, l’ambizione è legittima, ma quando l’aspettativa diventa ossessione fa più danni che benefici. Anche quest’anno è andata in scena la giostra delle meritocratiche, contornata da gossip, faccendieri, masanielli e chi più ne ha più né metta.
Prescrizioni La risposta del nostro RLS a una *sigla sindacale minoritaria* che si è svegliata dopo un lungo letargo.
Il marinaio ... Il marinaio aveva promesso un porto sicuro, alla fine li ha lasciati in mare aperto.