La scrivente O.S. preoccupata per la pericolosa situazione aziendale, specifica del territorio di Foggia, porta alla SS.LL., queste poche righe, nelle quali si concretizzano le persistenti carenze del personale sulla sportelleria della Filiale, che, quale elemento portante dell’intero sistema, paralizza tutte le attività della Filiale e nello stesso tempo i processi organizzativi che dovrebbero rendere più fluidi e meno farraginosi i rapporti interni alla struttura e quelli con la clientela.
Nello specifico, tale mancanza d’organico atrofizza le azioni volte a spostare il personale, su base volontaria, verso sedi più ambite che ne favoriscono la vivibilità e quindi la produttività, nonché l’attivazione di quei processi di crescita professionale che rappresentano il giusto stimolo di un’azienda che intende migliorarsi ovvero alle decine di part-time di questo territorio, che vivono un profondo disagio sociale.
Accanto a quest’atavico problema, fonte dei mille mali di un’azienda incapace di darsi oggi un assetto funzionale, emergono altri elementi disgregativi, come l’incapacità di gestire e pianificare le attività produttive.
Troppo spesso le uniche cose percepibili in terra di Capitanata, appartengono ad atti gestionali unilaterali dell’azienda, di cui è sempre più difficile comprenderne le logiche organizzative.
S’impedisce di accordare applicazioni diverse per allattamento, motivando il diniego con gli effetti dei tempi di attesa e poi contestualmente si dispongono dallo stesso ufficio distacchi verso altri, limitando, di fatto, la necessaria riorganizzazione del sistema di vita a quei lavoratori; decisione questa senz’altro figlia di una grave insensibilità.
Ancora, s’impedisce la fruizione delle ferie dei primi giorni del mese per un miglior presidio e poi dagli stessi uffici si dispongono distacchi verso altri.
Si dispongono convocazioni per formazione oltre l’orario d’obbligo senza alcuna volontà di liquidare le prestazioni aggiuntive.
Numerose chiusure di uffici “sic et simpliciter” per lavori di natura imprecisata senza alcuna preventiva informativa.
Preferiamo fermarci qui, ma risulta palese come ordini e contrordini ci lasciano alquanto sconcertati, senza nessuna logica partecipata e che diventano per noi solo e soltanto una sfida; un pericoloso accrescimento invece, è per i dipendenti, di forme di delusione derivanti da una percezione di disequità nei trattamenti, oltre che di palese confusione, quindi incrementando in maniera esponenziale il pericolo d’insuccessi o comunque di risultati inferiori alle potenzialità reali di questa Filiale.
L’azienda, ha quindi intrapreso la strada dell’autoritarismo e dell’imposizione, che oltre a determinare certamente un duro scontro e una forte contrapposizione, non farà che esasperare il clima e rompere l’unità all’interno degli ambienti di lavoro con ovvi riflessi negativi sui risultati.
Poi, decidere unilateralmente chi deve rimanere o chi mandare via dagli Uffici solo perché inviso al Responsabile Commerciale, sulle cui politiche preferiamo interessare gli organi preposti, aprendo contestualmente un casting, disorienta i lavoratori mandandoli nella più totale confusione, significa che quest’ Azienda ha deciso di comportarsi da rullo compressore passando sopra le esigenze di tutti al solo scopo di ottenere i suoi interessi a qualunque costo.
Purtroppo, abbiamo la dimostrazione che non si ha la capacità di saper mettere in campo progettualità di lungo respiro, né di avere contezza di come gestire un gruppo, su come costruire un’efficace relazione di fiducia, su come motivare la squadra o come valutare i collaboratori, né d’investire sull’unica risorsa che le ha consentito finora di conseguire i risultati apprezzati in tutta Europa ovvero: I LAVORATORI.
Quelle decine di lavoratori che con spirito di sacrificio, dedizione e senso di appartenenza ogni giorno sopperiscono alle enormi carenze aziendali nei supporti, nella formazione, nelle disposizioni, nell’igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro e che diventano d’un tratto pezzuole di carta da usare e gettare via.
Di fronte ad un management che, pur stimolato da quest’ O.S., si trincera in un “NON POSSUMUS”, scaricando ogni responsabilità, poiché Filiale “ Bari-centrica”, la scrivente ritiene doveroso coinvolgere il management intermedio affinché preventivamente sia edotto sulle deficienze e sulle responsabilità a esse connesse.
Se nemmeno la capacità conciliatrice del sindacato è stata capace di spronare lo spirito costruttivo di un management che appare alle corde in termini progettuali e gestionali, non potremo che investire le strutture nazionali affinché, con azioni decise, si porti a soluzione l’attuale deriva che a Foggia, sta pregiudicando questa nostra grande Azienda.
Distinti saluti. IL SEGRETARIO TERRITORIALE F.to Antonio Lepore
MI PREMIA O NON MI PREMIA? LA MARGHERITA DELLA MERITOCRATICA Si sa, l’ambizione è legittima, ma quando l’aspettativa diventa ossessione fa più danni che benefici. Anche quest’anno è andata in scena la giostra delle meritocratiche, contornata da gossip, faccendieri, masanielli e chi più ne ha più né metta.
Prescrizioni La risposta del nostro RLS a una *sigla sindacale minoritaria* che si è svegliata dopo un lungo letargo.
Il marinaio ... Il marinaio aveva promesso un porto sicuro, alla fine li ha lasciati in mare aperto.