QUESTIONE RECAPITO
Si è tenuto ieri il previsto
incontro di verifica dell’accordo del 15 settembre 2006 , con particolare
riferimento alla questione del recapito.
Tale incontro era stato
calendarizzato come ricorderete nella riunione del 12 dicembre u.s. il cui
verbale non ritenemmo di sottoscrivere.
Nel corso dell’incontro l’Azienda
ha di fatto confermato la propria posizione di sostanziale ed integrale
conferma dei contenuti dell’accordo per la parte riferita al recapito, dando
la disponibilità ad aggiustamenti, interventi di manutenzione e maquillage
di facciata, ma negando nella sostanza la principale delle questioni che noi
ponevano: il progetto aziendale aveva manifestato errori di progettazione
che ne inficia l’equilibrio, in termini di coerenza organizzativa, di
carichi di lavoro e di tenuta della qualità del servizio.
Ne avevamo anche elencate alcune
a mero titolo di esempio:
-
nello spostamento
dei civici ad alto traffico dall’articolazione universale a quella dedicata,
si erano create 866 zone equivalenti a fronte della perdita di 1950
nell’articolazione universale; l’Azienda argomentò con determinazione che
tale contrazione era giustificata dalla diversa organizzazione del lavoro; i
fatti hanno dimostrato che non esiste nessuna diversa organizzazione e che
il tempo che occorre all’operatore della dedicata è lo stesso che occorre a
quello della universale e pertanto le zone di dedicata con una forte
incidenza di civici A.T. sono squilibrate e non consentono la prestazione
entro il normale orario di lavoro;
-
i viari non
aggiornati determinano valutazioni di zone non corrispondenti alla reale
entità del traffico e non consentono una vera perequazione delle zone;
-
il diverso mix
delle prestazioni, dopo il calo delle internalizzazioni di raccomandate ed
il conseguente aumento di prestazioni di articolazione dedicata, rimette in
discussione l’equilibrio dei parametri che avevamo modificati per la
costruzione delle zone;
-
si è acclarato che
in tante realtà il peso della corrispondenza senza indirizzo, che non viene
conteggiata nella costruzione degli indici che misurano il traffico,
sbilancia le zone.
Queste erano solo alcune delle
disfunzioni strutturali che rendevano necessario, a nostro avviso, un
profondo intervento di modifica dei contenuti dell’accordo, proprio per
renderlo rispondente agli obiettivi che ci avevano portato a sottoscriverlo,
e non per prenderne le distanze.
A questo ovviamente si
affiancavano tutte le note questioni di disapplicazione dell’accordo da
parte aziendale al momento della implementazione:
-
mancata copertura
dei livelli di scorta e del personale flessibile per la sostituzione delle
lunghe assenze;
-
scorretto utilizzo
della flessibilità operativa e delle altre flessibilità inserite
nell’accordo;
-
mancata fornitura
degli strumenti previsti: mezzi meccanici, casellari verticali, adeguatezza
degli uffici e degli spazi necessari.
Quando alle 17, come avevamo
preannunciato, abbiamo rappresentato le nostra impossibilità a continuare la
riunione e ne abbiamo chiesto un aggiornamento, l’Azienda con motivazioni
poco comprensibili ha invece inteso continuarla anche in nostra assenza, ed
ha trovato nelle altre organizzazioni sindacali un tacito consenso, tant’è
che la riunione è proseguita fino a ora tarda con un verbale di “incontro”
(e non d’accordo?) sottoscritto dalle altre 5 oo.ss.
Nel testo dell’incontro, o
accordo che sia, che vi alleghiamo, al di la delle mere enunciazioni di
buona volontà, noi non vediamo un serio intendimento di porre mano in
maniera fattiva ad una rivisitazione dell’accordo che lo renda veramente in
grado di raggiungere gli obiettivi che ne determinarono la sottoscrizione.
Pur tuttavia riteniamo necessari
alcuni brevi commenti ai contenuti:
Copertura del servizio:
ribadire per l’ennesima volta
l’impegno a coprire la scorta al 110-114% non risolve la vera questione con
l’Azienda: la copertura delle lunghe assenze che dovrebbe determinare
l’assunzione di personale flessibile ed invece viene sistematicamente
coperto con le scorte, anche bloccando ferie programmate, o peggio con la
flessibilità operativa.
Di questo nell’accordo non vi è
traccia.
Perequazione dei carichi di
lavoro:
non vi è un minimo accenno alle
criticità da noi evidenziate;
-
il bilanciamento
dei parametri dopo la modifica quantitativa del rientro delle raccomandate;
-
una ridefinizione
delle modalità di svolgimento del servizio nei civici ad alto traffico;
-
viari finalmente
aggiornati e veritieri;
-
conteggio della
corrispondenza non indirizzata.
Senza la risoluzione di questi
problemi non vi può essere un vero bilanciamento e perequazione delle zone.
Articolazione universale in
ambito provinciale :
faranno ripartire la
corrispondenza ai portalettere nei PDD, quando con tanta sicumera avevano
lodato il nuovo modello di orari e di trasporti. E’ una dichiarazione
evidente del fallimento del progetto organizzativo dei Centri di
Distribuzione Primari e Secondari e del relativo progetto immobiliare.
Sarà un cosa “ temporanea” (1 o 2
anni?), ma non si capisce in attesa di quale accadimento organizzativo
capace di porre fine alla temporaneità: in realtà il sistema è sbagliato e
non sanno come porvi rimedio in maniera coerente ed usano pannicelli caldi.
Inoltre, riteniamo che con il ritorno di queste lavorazioni negli uffici si
dovranno ripristinare i Cluster degli U.P. antecedenti all’accordo del 15
settembre 2006.
Articolazione dedicata:
Qui in verità non dice niente di
concreto o almeno di comprensibile, forse intendono dare qualche unità in
più, ma se resta la struttura attuale con i civici A.T. e con il tipo di
quantificazione del lavoro i problemi saranno irrisolvibili.
Zona baricentrica:
si evidenzia un singolo aspetto,
sorvolando su tutte le applicazioni improprie e le flessibilità aggiuntive
non previste nell’accordo che giornalmente avvengono nei territori.
Non possiamo assolutamente
ritenere come positivo il solito generico impegno di convocare una specifica
riunione per la determinazione degli organici degli uffici (CDMA), entro il
mese di gennaio 2008, in quanto è questa la quarta volta (dicembre 2006,
maggio 2007, ottobre 2007) che l’Azienda intende avviare ma mai concludere
con modalità e criteri condivisi un così importante problema per il settore
della sportelleria.
Più che monitorare a gennaio 2008
l’andamento dei passaggi di livello negli U.P., avremmo preferito, che
l’Azienda assicurasse il rispetto del CCNL e non assistere agli attuali
penosi ritardi inquadramentali.
Ci preoccupa, inoltre, la
creazione delle task force: sindacalisti che si mescolano a responsabili
aziendali in giro per gli uffici, per “controllare” le implementazioni:
temiamo offrano un messaggio equivoco ai lavoratori.
Noi riteniamo che l’accordo
sottoscritto ieri dalle altre OO.SS., non determini modifiche significative
alle criticità in essere e, pertanto, riconfermiamo ed appoggiamo tutte le
azioni di lotta che sono in corso nelle varie realtà territoriali ed
invitiamo tutto il gruppo dirigente a continuare nella linea intrapresa, per
giungere ad una rivisitazione dell’accordo del 15 settembre che vada nella
direzione da noi indicata, per il bene dell’Azienda, del recapito e di
tutti i lavoratori che vi operano.
Restano ferme le decisioni
dell’Esecutivo Nazionale di prevedere lo sciopero generale del recapito e
della sportelleria nonchè la disdetta dell’Accordo del 15 settembre.
Infine, dopo aver esaminato il
verbale sottoscritto ieri sera da 5 OO.SS., ci resta difficile comprendere
le motivazioni e i risultati che hanno indotto alla firma del verbale.
In tutto ciò dov’è il beneficio
per il portalettere ed i miglioramenti del servizio?
Cordiali saluti
MARIO PETITTO
SEGRETARIO GENERALE
/FIRMATO/