Diritti Umani per Tutti
Una marcia faticosa, ma
positiva, propositiva e costruttiva
“ Abbiamo bisogno di
sviluppare una nuova politica basata sui diritti umani ”, questo è stato il
monito del Premio Nobel Nelson Mandela, che ha caratterizzato una settimana
di appuntamenti sul tema della Pace svoltasi a Perugia dall’1 al 7 Ottobre
2007, organizzata dalla Tavola della Pace e dal Coordinamento Nazionale
degli Enti Locali per i Diritti Umani.
Molteplici temi sono stati
al centro dei dibattiti ed incontri con la società civile che, con il
contributo di esponenti laici e religiosi, movimenti, sindacati,
giornalisti, enti locali, forze politiche, università e centri di ricerca,
ha voluto promuovere un’agenda politica dei diritti umani.
La settimana di seminari è
culminata il 7 ottobre con la Marcia della Pace Perugia-Assisi 2007:
un appuntamento che si radica nel tempo, un cammino lungo ventiquattro
chilometri, partecipato da un “popolo” di duecentomila persone allietate ed
animate dall’immancabile forza di musica, balli e slogan pacifici. Sfidando
il maltempo e la fatica del percorso, giovanissimi, famiglie, mamme e papà
con i figli in braccio, anziani, componenti di movimenti ed associazioni, si
sono alzati in piedi e con la Marcia hanno voluto dare incisività alla
propria voce e a quella di chi “non ha voce” sui diritti umani, l’Africa
dimenticata, le guerre in Medio Oriente, le acque privatizzate, la Pace, la
dittatura militare che opprime il popolo della Birmania.
Caratterizzante l’evento è
stata una delegazione di monaci buddisti - a cui la Perugia-Assisi ha
espresso solidarietà - protagonisti con i bonzi in Birmania di un’ondata di
manifestazioni pacifiche, purtroppo sfociate nel sangue, contro la giunta
militare repressiva. Si è chiesto la liberazione della signora Aung San Suu
Kij, leader dell’opposizione, Premio Nobel per la Pace, da anni agli arresti
domiciliari: la Marcia della Pace è stata in tal senso un’ insorgenza umana
che ci parla di una forza tesa all’affermazione che una vita migliore è
possibile contro la logica di morte di ogni oppressione politica ed
economica, fisica e morale da chiunque perpetrata: questo è il “ grido “
del bisogno di giustizia che dal Popolo della Pace giunge ai governi di
tutto il mondo.
Diritti da difendere, da
garantire, da promuovere e da diffondere in ogni angolo della terra e per
ogni persona che abita il pianeta.
Una mobilitazione
nonviolenta che prosegue nelle nostre città, nelle nostre scuole, nei luoghi
di lavoro, nelle associazioni e movimenti, nella nostra quotidianità.
In tal senso una marcia
che continua, una marcia faticosa, ma propositiva che vuole costruire un
mondo di giustizia e di rispetto dei diritti umani per tutti.
Ciarmoli Antonio Jr.
‘92