Il postino non suona piú e i disservizi aumentano
Slp Cisl-Poste. Tagliate 37 zone in Capitanata, dichiarato lo sciopero, l´azienda é sorda ai problemi
(di Emma Gioseffi) Il postino suona sempre due volte, é il titolo di un famoso romanzo di James Cain, ma pare che di questi tempi, ahinoi, i postini non riescono neanche a suonare una volta sola.
Il settore del recapito postale é in affanno e proprio negli scorsi giorni si é inasprito lo scontro tra la Slp Cisl e le Poste spa a causa della condotta ambigua e scorretta che l´azienda ha tenuto negli ultimi tempi, nonostante le numerose proteste dei cittadini, dei sindaci e delle associazioni che lamentano ritardi e disservizi.
Di conseguenza anche i 350 addetti al recapito postale della provincia di Foggia hanno aderito allo sciopero in corso dal 27 dicembre al 12 gennaio. 'Per tutelare i diritti dei lavoratori e difendere quelli dei consumatori i postini di Foggia e provincia hanno rifiutato tutte le prestazioni straordinarie', informa il segretario generale della Slp Cisl, Antonio Lepore (in foto).
'Il settore del recapito sta letteralmente affondando', continua senza mezzi termini il segretario, 'Eppure l´Azienda continua sfacciatamente a negarlo, a nasconderlo, addirittura a camuffarlo, cercando di convincere i lavoratori che si tratta di problemi locali'.
Un paradosso che penalizza l´immagine di Poste italiane che é nella top ten delle aziende piú economicamente solide a livello nazionale con circa 14 mila uffici postali in ogni parte d´Italia, dalle Alpi alla Sicilia, é il caso di dire. Nel 2006 l´azienda mise in cantiere un piano di efficientamento che riguradava un netto taglio di zone ma la copertura delle stesse con lavoratori a tempo determinato e nuovi mezzi meccanici. In quell´occasione la delegazione della Slp-Cisl aveva messo in evidenza come il progetto di riorganizzazione del recapito, seppur scaturito da un buon accordo politico, presentasse, in fase di attuazione, gravi errori di progettazione e forti squilibri in termini di coerenza organizzativa, disponibilità del personale e carichi di lavoro.
L´Azienda ha ignorato queste indicazioni promettendo degli aggiustamenti in itinere che in effetti non sono mai stati applicati anzi non é avvenuta neanche la fornitura dei mezzi previsti e l´introduzione di personale flessibile per la sostituzione delle lunghe assenze.
In Capitanata la situazione é allarmante. Ci sono interi quartieri del capoluogo e di molti paesi della provincia che non ricevono posta da giorni. 'Abbiamo piú volte levato un grido di allarme, ma l´Azienda resta sorda e cieca e purtoppo sono proprio i cittadini a rimetterci. Noi chiediamo scusa alla cittadinanza ma é l´unico modo che abbiamo per farci sentire' continua Antonio Lepore.
Ma, tornando alle cause di tanto sfacelo, potremo dire che forse é il caso di rivedere qualche numero. Se si considera che nella sola provincia di Foggia sono state tagliate 37 zone su un totale di 350 complessive, se poi al numero degli addetti rimasti, appunto 318, portiamo via gli inidonei temporanei e permanenti al recapito, le lunghe assenze per malattia, gli infortuni, le maternità, le ferie e quant´altro contrattualmente previsto, il personale si assottiglia ancora ed é tale da non garantire la copertura giornaliera delle zone.
Oltretutto dobbiamo considerare che a queste zone mancano centinaia di complessi edilizi perchè l´azienda si rifà addirittura a dati risalenti, in alcuni casi, al 1997. E da allora Foggia e altri centri della provincia sono piú che cresciuti. L´azienda sembra ormai aver imboccato la propria strada, senza tener conto delle difficoltà riscontrate dai cittadini e dai lavoratori.
'La Cisl, per tradizione, predilige sempre il negoziato alla piazza, ma quando al tavolo l´azienda é per troppo tempo sorda, allora la piazza serve per rimuovere gli ostacoli e far scoppiare le contraddizioni. Questa volta abbiamo deciso di andare fino in fondo', aggiunge Lepore. E infatti a breve sarà dichiarato uno sciopero nazionale che interesserà il settore del recapito e la sportelleria.
'Ora basta promesse, vogliamo risposte precise', conclude perentorio il segretario.
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