L’accordo per la riforma degli assetti contrattuali ha una portata storica, non solo perché sostituisce le intese sottoscritte il 23 luglio 1993, dopo una lunga e defatigante negoziazione, ma soprattutto perché sostituisce per la prima volta il tradizionale approccio conflittuale nel sistema di relazioni industriali con quello cooperativo.
L’accordo quadro infatti promuove lo spostamento del cuore della contrattazione dal livello nazionale alla dimensione aziendale e territoriale ove – anche grazie alla detassazione del salario di produttività – le parti sono naturalmente portate a condividere obiettivi e risultati.
Spiace constatare che la Cgil non e', allo stato del suo dibattito interno, in grado di convergere con le altre organizzazioni sindacali su comuni obiettivi di modernizzazione.
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