Action Day - 6
giugno
2007
Di tutti i lavoratori
postali d’Europa per salvaguardare il servizio postale universale.
I lavoratori postali
italiani ed europei aderenti al sindacato internazionale
UNI
dicono
no
alla
liberalizzazione del mercato postale dal 1 gennaio 2009 senza che la
Commissione Europea abbia previsto le modalità , tempi e regole per
reperire i fondi necessari per assicurare a tutti i cittadini il diritto
riconosciuto a ricevere la posta in qualunque luogo essi vivono ed a prezzi
competitivi.
Al
momento Poste Italiane ha il monopolio per le lettere fino a 50 grammi e
questo permette di sovvenzionare il recapito nelle località più disagiate (
montane, rurali e nelle isole).
Il
commissario Europeo MC Creevy nonostante il
parere contrario del Comitato Affari Sociali della stessa Commissione Europea
non vuole accettare nessun rinvio della data prevista della liberalizzazione
del mercato postale.
Il
servizio postale è un servizio pubblico essenziale e il sindacato europeo
ritiene che per poterlo garantire necessiti di protezione dal presunto dogma
neo-liberale che i servizi migliorano se liberalizzati.
I lavoratori della
CISL di Poste Italiane
dicono
NO
perché
sono convinti che l’integrazione europea debba garantire le persone, i
lavoratori e non solo i mercati.
Per
questo chiedono insieme a tutti i lavoratori europei del settore postale le
dimissioni del Commissario Europeo Charlie Mc
Crevy per aver fallito l’intento di costituire un fondo per il servizio
postale universale ai cittadini nella sconsiderata corsa alla de-regulation
del servizio postale in Europa.
I lavoratori della
SLP-Cisl di Poste Italiane
dicono
NO,
alla
rimozione delle protezioni esistenti in quanto determinerebbero
inevitabilmente la chiusura di migliaia di piccoli uffici postali, quelli
delle comunità più disagiate.
I lavoratori della
SLP-CISL di Poste Italiane
dicono
NO
allo sfruttamento
, alla concorrenza sleale, al dumping sociale
perché ritengono che , dopo le prime esperienze di liberalizzazione del
mercato tedesco e olandese (assegnazione del servizio postale a minori
dietro un compenso giornaliero di poco superiore ai 20 euro ), un processo di
liberalizzazione senza tutele per la socialità del servizio postale comporti
un immediato peggioramento della qualità del servizio prestato e delle
condizioni di migliaia e migliaia di lavoratori postali e cioè
salari inferiori e licenziamenti .
Per
questi motivi,
oggi 6 giugno
2007 , i lavoratori di Poste Italiane Spa iscritti alla
SLP-CISl , organizzano nelle principali
città del paese presidi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica
-oltre che il Governo e i parlamentari europei – sui pericoli e le ricadute di
una liberalizzazione del servizio postale affrettata, senza regole certe e
condivise. Per questi motivi analoghe manifestazioni si stanno svolgendo in
contemporanea in tutti i 27 paesi comunitari.
Per
questi motivi una delegazione di lavoratori della
SLP-CISL di Poste Italiane ha manifestato il 30 maggio u.s. a
BERLINO insieme a tutti i lavoratori dei 27 paesi comunitari.
Siamo
in Piazza per dire:
·
GIU’ LE MANI DAL SERVIZIO POSTALE .
·
PIU’ GARANZIE –CERTE E CHIARE- DEL FINANZIAMENTO DEL SERVIZIO POSTALE
UNIVERSALE.
·
NO ALLA CONCORRENZA “SLEALE”.
·
NO AI LICENZIAMENTI e AL DUMPING SOCIALE.