MISURE DI PROTEZIONE E SICUREZZA INSUFFICIENTI- lunedì 13 luglio 2009
A tutti gli organi di stampa
MISURE
DI PROTEZIONE E SICUREZZA INSUFFICIENTI
POSTE
ITALIANE CONDANNATA A RISARCIRE UN DIRETTORE POSTALE
Omessa sicurezza del luogo di
lavoro sulla prevenzione per le rapine. In virtù di questa carenza il Tribunale
di Bari ha condannato la società Poste Italiane al risarcimento a un ex
Direttore di un Ufficio Postale di Foggia, che aveva subito una rapina quando
era in servizio nel 1999. L’ex dipendente, Franco Ernesto Antonio Picaro, che
nel corso della rapina era stato anche percosso e per questo l’Inail gli aveva
riconosciuto un’invalidità pari all’11%, rammentava da parte della società
datoriale, oltre che il danno biologico, anche quello patrimoniale e morale. Il
dito indice era puntato contro soprattutto contro l’omessa sicurezza del luogo
di lavoro sulla prevenzione per la rapine da parte dell’Azienda, sollevata a più
riprese da Picaro e da altri colleghi, ma rimasta sempre invano. Per questo
motivo l’ex dipendente Pt, dopo la rapina, si era rivolto al Tribunale di Foggia
che però aveva respinto questa tesi, accogliendo invece la memoria difensiva di
Poste Italiane che ascriveva ad un evento eccezionale ed imprevedibile la
rapina. Presentato ricorso, a distanza di tre anni, il Tribunale di Bari ha
accolto la richiesta di Picaro condannando l’azienda a un risarcimento di 22mila
e 500 euro. Infatti, anche se un rapina non può mai considerarsi un evento
ordinario, Poste Italiane non aveva garantito i criteri per la prevenzione. Ad
aggravare il tutto, il ripetersi delle rapine in quell’ufficio (altre due, una
con medesima modalità, ossia sfondamento di una vetrata con un fuoristrada;
adesso tutti gli UP sono predisposti di vetri antisfondamento) tanto da far
trasferire l’ufficio postale da via Consagro a via Telesforo. Per di più,
l’unico dispositivo di sicurezza previsto era il sistema di allarme, che però
non era funzionante. La collocazione poi dell’ufficio postale, in una zona ad
alto tasso criminale, e in un momento di ristrutturazione organizzativa
dell’Azienda, che si avviava sempre più verso una politica bancaria, doveva
indurre Poste Italiane ad adempiere agli standard di sicurezza e prevenzioni nei
luoghi di lavoro. Per tutti questi motivi, con una sentenza depositata lo scorso
marzo, l’Azienda Poste Italiane è stata condannata. Il tutto a pochi mesi da
un’altra sentenza innovativa comminata a Poste Italiane (sempre dal Tribunale di
Bari) in cui, per le medesime cause, a un dipendente Pt di San Severo gli era
stato riconosciuto un risarcimento di 125mila euro per aver subito tre rapine
tra il 1989 e 2001.
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