E' reato la
minaccia del superiore gerarchico di infliggere sanzioni disciplinari al
dipendente
(Corte di cassazione 6 maggio 2009, n.
19021 - dott. Gesuele Bellini)
Il superiore
gerarchico che minaccia il dipendente di infliggergli una sanzione disciplinare
rischia di incorrere nel reato previsto dall’art. 612, comma 2 c.p.
E’ quanto è
accaduto nella questione di cui si è occupata la Corte di Cassazione, nella
sentenza 6 maggio 2009 n. 19021.
Il caso ha
riguardato un dipendente comunale, agente di polizia locale, che durante il suo
lavoro, mentre stava vietando al sindaco, alla guida della propria autovettura ,
il transito in una zona interdetta, quest’ultimo proferiva nei confronti del
primo delle frasi in qualche modo intimidatorie, facendo intravedere la
possibilità di azioni disciplinari.
Nulla è valso il
tentativo di difesa del sindaco nel dimostrare che il potere disciplinare
spettava non a lui ma al segretario comunale, in quanto, secondo la Corte, ciò
non poteva escludere l’intento minaccioso, tenuto conto che l’imputato comunque
era sempre il capo dell’amministrazione comunale e si trovava in una situazione
di superiorità gerarchica rispetto alla parte offesa.
Inoltre, a parere
della Corte, la minaccia doveva ritenersi certamente grave, integrandosi il
reato di cui al secondo comma dell’art. 612 c.p., proprio in considerazione
della subordinazione gerarchica del dipendente nei confronti del primo
cittadino.
LaPrevidenza.it,
10/06/2009 |