L'europarlamento al
voto sulla liberalizzazione delle poste dal 2011
La liberalizzazione totale
dei servizi postali a partire dal 2011 sarà votata
mercoledì in prima lettura al parlamento europeo.
Il progetto di legge presentato lo scorso ottobre dalla Commissione fissava il
1° gennaio del 2009 come data d'inizio dell'apertura alla concorrenza della
posta inferiore ai 50 grammi, ultimo baluardo dei monopoli.
La decisione di rinviare la riforma di due anni non convince i sindacati delle
poste, che martedì hanno manifestato a Strasburgo. Un
sindacalista dice: "Sono solo due anni in più per continuare e rafforzare la
mobilitazione. Oggi è solo la prima tappa per dire:
né 2009, né 2011, né mai, bisogna conservare un servizio pubblico di qualità e
a questo scopo ci vogliono i mezzi per finanziarlo e di conseguenza è
necessario mantenere il monopolio sulla posta fino ai 50 grammi".
Il relatore della legge, Markus
Ferber, del Partito Popolare, spiega il perché della liberalizzazione:
"I monopoli non sono in grado di risolvere i problemi della posta in Europa:
per risolvere questi problemi ci vuole una concorrenza giusta nell'Unione
europea".
Non saranno solo conservatori e centristi a votare a favore, ma anche i
socialisti. Tranne francesi e belgi. Il francese Gilles
Savary spiega perché: "Il rischio che corriamo oggi è quello della 'scrematura',
cioè una corsa ad accaparrarsi i grandi clienti e soprattutto le zone
densamente popolate, come le capitali, a scapito delle zone più difficili da
servire perché non interessano a nessuno, e nessuno risponderà alle richieste
d'offerta".
Il rinvio di due anni è stato deciso proprio per dare agli Stati membri il
tempo di organizzarsi per garantire la continuazione del servizio su tutto il
territorio. Altri due anni saranno concessi ai nuovi stati membri e ad alcuni
paesi come la Grecia, che deve gestire la consegna in molte isole.
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