Il Consiglio di Amministrazione di
Poste Italiane S.p.A. ha approvato oggi il bilancio del 2009, certificando un
utile netto di 736 milioni di euro. E’ una bellissima notizia che conferma lo
stato di salute della nostra Azienda nonostante la pesante crisi finanziaria e
industriale che ha investito il mondo e quindi anche l’Italia. Ancora una volta
lo straordinario sforzo profuso dai lavoratori postali ha consentito di
raggiungere un risultato impensabile, pur tra mille contraddizioni e difficoltà
operative presenti in Azienda. La solidità finanziaria di Poste Italiane pone
però degli interrogativi per capire, innanzitutto, come si conciliano i buoni
risultati di bilancio con lo stato di sofferenza in cui versano interi settori
dell’Azienda. E’ ormai a tutti noto in Italia come il servizio di recapito
postale sia andato progressivamente peggiorando sia nella qualità, sia nella
tempistica in considerazione che interi quartieri non vengono più serviti
quotidianamente da tempo, nonostante il sensibile calo dei volumi postali. Così
come è diffusa in larga parte del paese l’insoddisfazione dei clienti per le
lunghe attese negli uffici postali, anche per semplici operazioni finanziarie,
per la mancata copertura delle postazioni di sportello. Allo stesso tempo appare
assai strano constatare come tutte le attività interne si siano contratte o
limitate al minimo a partire dalla carente strumentazione di lavoro, alla
mancata manutenzione degli automezzi, al mancato pagamento di straordinari e
missioni, ai carenti sistemi di sicurezza negli uffici, alla vendita progressiva
del patrimonio immobiliare. Ma appare ancor di più incomprensibile come
un’Azienda finanziariamente solida possa chiedere al Sindacato di concorrere,
attraverso processi di riorganizzazione forse necessari, al taglio di oltre
dieci mila posti di lavoro nel momento in cui il dramma occupazionale esplode
violentemente in tutto il paese. Riteniamo pertanto che la più grande Azienda
del paese non possa dimenarsi tra due verità: una esterna che trasmette solidità
di bilanci e positività di risultati e l’altra interna, a noi ben nota, che
prefigura una condizione diversa. Per queste ragioni l’Amministratore Delegato
Ing. Sarmi deve dire ai Sindacati, e forse anche agli Azionisti e al paese, le
reali condizioni attuali di Poste Italiane e le sue prospettive future in
presenza di una crisi oggettiva di tutti gli Operatori postali europei.
Solamente cosi’ il Sindacato sara’ disposto a continuare i negoziati in un
quadro di trasparente verita’ e non solamente al chiuso dei palazzi aziendali.
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Rsu & Rls
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