"AGGRESSIONE INCIVILE E SQUADRISTA".- giovedì 9 settembre 2010
"AGGRESSIONE INCIVILE E SQUADRISTA".
E' finita con volantini deliranti e fumogeni in libertà. In realtà non è mai iniziata, perche il blitz di cinquanta sedicenti "resistenti" (si firmano "Lavoratori-Studenti Precari Autorganizzati", con tanto di sito internet) ha impedito al segretario generale della Cisl di prendere la parola alla festa del Pd. Il dibattito su lavoro e sviluppo ("Il lavoro come leva dello sviluppo o impaccio della crescita") è finito in rissa. Lancio di volantini, urla, insulti a politica e sindacati "servi di Marchionne", tentativi palesi di forzare il cordone (improvvisato) di sicurezza del servizio d'ordine (probabilmente per raggiungere e "dare una lezione" ai relatori). E poi un fumogeno (se Maometto non va alla montagna...) lanciato verso il palco da distanza ravvicinata, che ha raggiunto alla figura il segretario generale della Cisl, per fortuna senza conseguenze. Enrico Letta ha provato prima a sedare civilmente gli animi, per poi stigmatizzato con fermezza una contestazione ("voi non avete nulla a che fare con la democrazia!") che a sensazione non sembrava essere pensata solo per fare un po' di rumore. Per qualche minuto infatti si sono rischiati tafferugli pesanti (una sedia è volata), anche a causa anche dell'intervento molto tardivo delle forze dell'ordine, che hanno di fatto lasciato piazza Castello (sede della festa del Partito democratico) in balia di chi ha prima zittito i relatori e poi tentato di alzare il livello di uno scontro che evidentemente non doveva essere solo verbale. I contestatori, insomma, che conoscono certi meccanismi, hanno "lavorato" sulle provocazioni per scatenare il panico, ma nessuno è caduto nella trappola. "Si è trattato di un'aggressione incivile e squadrista che nulla ha a che vedere con il libero confronto democratico, nè con il mondo del lavoro", è il commento della segreteria confederale della Cisl. Nel condannare l'episodio, il sindacato di via Po, "conferma che non si farà intimidire da nessuno nella sua azione sindacale e proseguirà nella sua linea di responsabilità e riformatrice nell'interesse dei lavoratori e del Paese". Bonanni ha ricevuto la telefonata di Pierluigi Bersani, che gli ha espresso "rincrescimento e solidarietà". Bersani ha parlato di un "attacco squadrista, un atto d'intimidazione e di vera e propria violenza". Inconcepibile, secondo il leader del Pd che una festa popolare, "che vive nel pieno centro della città, possa essere attaccata in questo modo. Attendiamo di conoscere dal ministero dell'Interno quali misure preventive e repressive siano state prese per impedire un episodio del genere". Qualcosa infatti non è andato per il verso giusto, nella gestione del "diritto di critica". Mentre il delirio montava, quand'era ormai evidente che la gazzarra rischiava di degenerare in qualcosa di più grave, in molti si chiedevano dove fosse la polizia. La celere ha rischiato di arrivare tardi, ma fortunatamente la voglia di scontro non è degenerata. Resta tuttavia, ragiona Enrico Letta mezz'ora dopo il fattaccio, la sensazione di "gravissime falle
" nei sistemi di sicurezza: "Spero che si facciano tutte le analisi di quello che è accaduto". Beppe Fioroni considera "intollerabile che il segretario di un grande sindacato, che si è assunto l'onere di innovare e cambiare il nostro Paese a sostegno dei lavoratori e del bene comune dell'Italia, non possa parlare alla festa del Partito democratico. E' stata lesa la libertà di parola e di confronto". Solidarietà a Bonanni è stata espressa anche da Marini, Veltroni, Polverini. La Cisl Piemonte parla di "azione premeditata, sprezzante e irresponsabile". In sala, raccontano, Giovanna Ventura, segretaria generale della Usr piemontese, e Nanni Tosco, segretario generale della Cisl torinese, "erano presenti molti iscritti Cisl con le loro famiglie, compresi i bambini. Questa aggressione non ha nulla a che fare con i temi del lavoro e della politica ed è contraria a qualsiasi regola democratica".
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, è stato oggetto di una contestazione alla festa del Partito democratico in corso a Torino. Bonanni, che stava prendendo la parola nell'ambito del dibattito su lavoro e sviluppo, è stato interrotto con fischi e urla da un manipolo di giovani appartenenti a un sedicente gruppo denominato "Lavoratori-Studenti, Precari Autorganizzati".
I contestatori hanno prima provato a forzare il blocco di sicurezza organizzato in maniera un po' approssimativa dal servizio d'ordine del Pd e poi hanno lanciato un fumogeno che ha colpito Bonanni, senza tuttavia conseguenze. Il dibattito è stato subito interrotto mentre reparti Celere della Polizia sono intervenuti (tardivamente) per sedare gli animi. Il gruppo di contestatori ha tuttavia continuato a contestare ancora per mezz'ora prima di lasciare piazza Castello, sede della desta Pd. Enrico Letta, che aveva appena dato la parola Bonanni prima della contestazione, ha parlato di "sdegno e condanna" per chi ha scelto "il rifiuto della democrazia". Nel corso della contestazione, il vicesegretario del Pd aveva attaccato i contestatori ("voi non avete nulla a che fare con la democrazia, siete antidemocratici"); sedati gli animi, Letta ha espresso "piena solidarietà a Bonanni", parlando di "gravissime falle nel sistema di sicurezza". In effetti, ci sono voluti almeno dieci minuti dall'inizio della contestazione, prima dell'arrivo della Polizia, quando cioè la contestazione aveva toccato il culmine, costringendo Bonanni a lasciare il dibattito
"Si è trattato di una aggressione incivile e squadrista che nulla ha a che vedere con il libero confronto democratico, nè con il mondo del lavoro". Così la segreteria confederale della Cisl commenta in una nota la contestazione al leader di via Po che avrebbe dovuto intervenire alla festa del Pd. "La Cisl nel condannare l'episodio, - conclude la nota diffusa da via Po - conferma che non si farà intimidire da nessuno nella sua azione sindacale e proseguirà nella sua linea di responsabilità e riformatrice nell'interesse dei lavoratori e del Paese".
"Stò bene ma sono molto turbato. Senza la presenza dei militanti della Cisl presenti oggi in piazza a Torino poteva accadere ancora qualcosa di più grave. Per questo spero che tutti riflettano su quanto è accaduto e abbassino i toni". Questa la prima dichiarazione rilasciata da Bonanni subito dopo le contestazioni. "Ci sono ancora ambienti torbidi in giro che cercano solo la violenza
senza alcun legame con il mondo del lavoro il sindacato", ha aggiunto.
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