Il tema della partecipazione dei lavoratori all'impresa sta acquistando un ruolo determinante anche nelle nostre comuni dialettiche.
Sullo sfondo vi è la trasformazione dell'organizzazione del lavoro, il bisogno di un diritto del lavoro più flessibile e, più in generale, il bisogno di cooperazione attiva del lavoratore e di adesione ad obiettivo flessibili, tutti elementi che favoriscono formule partecipative, anziché disgiuntive, di amministrazione dei rapporti di lavoro e rendono meno desiderabile la produzione di uniformità normative, che era e resta il terreno tradizionale dell'intervento negoziale del sindacato a livello dell'impresa.
La globalizzazione di fatto, ha ridotto il ''senso di estraneità'' tra lavoratori e datori di lavoro perché li costringe a collaborare in nome della competizione. Li costringe a condividere l'obiettivo della loro azione quotidiana: il profitto diventa semplicemente l'altra faccia della retribuzione. Nuove sfide ci attendono, nella concorrenza di modelli regolativi diversi e di forme nuove di azione collettiva.
Dovremo essere in grado di ridiscutere profondamente il ruolo per dimostrarci capace di coniugare le posizioni assunte a livello delle politiche concertative di più ampio respiro con le scelte adottate nell'ambito delle singole imprese. Dovremo mostrarci in grado di creare, contrattare e anche strutturare le condizioni favorevoli per l'assunzione di responsabilità partecipative da parte dei lavoratori nelle diverse istituzioni della vita economica e sociale; e soprattutto dovrà allargare gli ambiti di rappresentanza, cogliendo con intelligenza e duttilità il senso delle trasformazioni in atto.
L'ultima parte del Libro Bianco sul Welfare di MARCO BIAGI è dedicata alla prospettiva di una ''democrazia economica'': «non l'utopia dottrinaria, tipica di un documento pregevole ma destinato all'inutilità. Ma lo sbocco necessario di una società sempre più libera, dinamica e flessibile». Scriveva BIAGI: «l'esperienza comparata insegna che i sistemi di relazioni industriali più partecipativi riescono a conferire maggiore competitività al sistema produttivo…. si ottengono risultati incoraggianti sul piano del miglioramento dell'efficienza organizzativa, riducendo le resistenze alle innovazioni tecnologiche, supportando le decisioni manageriali con una maggiore legittimazione e coinvolgendo i rappresentanti dei lavoratori in una logica di confronto». Ed è probabilmente questo l'aspetto più innovativo del Libro Bianco. Se l'esperienza ha dimostrato che non vi è necessariamente antagonismo tra partecipazione e contrattazione collettiva, non bisogna però dimenticare ''l'ineliminabile tensione'' che corre tra i due termini: sinonimo di integrazione il primo, di autonomia il secondo. «Partecipare significa riconoscere l'esistenza nell'impresa di aree o materie sulle quali vi è, non distinzione, ma comunanza di interessi; la partecipazione implica sempre una limitazione dell'autonomia delle parti».
Il fenomeno è in crescita in tutta Europa, e si inserisce in quel processo di evoluzione dei sistemi retributivi reso necessario dalla competizione sempre più serrata con il capitalismo statunitense e giapponese.
L'azionariato dei lavoratori è infatti la forma partecipativa più completa e allo stesso tempo la più problematica. È completa in quanto ricomprende in sé i semi della partecipazione economica e di quella decisionale; e perché combina finalità distributive e di influenza sui processi decisionali. È problematica perché porta a ridiscutere i ruoli degli attori dell'economia capitalistica, creando una nuova relazione tra capitale e lavoro. In proposito è stato osservato che in realtà oggi sono gli stessi termini capitale e lavoro ad essere in discussione; non solo nei loro rapporti, ma anche nella loro essenza: mentre infatti il lavoro vede moltiplicare i propri statuti, il capitale «si socializza, si diffonde e si istituzionalizza in nuovi attori economici». Il culmine di questo processo, da alcuni considerato necessario, rende evidente l'impossibilità di riferirsi a una partecipazione finanziaria disgiunta dalla partecipazione alla gestione. La partecipazione dei lavoratori «tanto nell'impresa attraverso il loro responsabile coinvolgimento decisionale e operativo; quanto all'impresa attraverso il concorso alla definizione del suo dover essere ed ei suoi obbiettivi generali si presenta come un prisma che ha molte sfaccettature, ma pur sempre un solo corpo……… e una sfida.
Non sono
presenti documenti
allegati.
Documenti allegati:
Rsu & Rls
Le Ultime News
Coordinamento Quadri
Tuoni, Fulmini
e Saette
MI PREMIA O NON MI PREMIA? LA MARGHERITA DELLA MERITOCRATICA Si sa, l’ambizione è legittima, ma quando l’aspettativa diventa ossessione fa più danni che benefici. Anche quest’anno è andata in scena la giostra delle meritocratiche, contornata da gossip, faccendieri, masanielli e chi più ne ha più né metta.
Prescrizioni La risposta del nostro RLS a una *sigla sindacale minoritaria* che si è svegliata dopo un lungo letargo.
Il marinaio ... Il marinaio aveva promesso un porto sicuro, alla fine li ha lasciati in mare aperto.