IL SOLE 24 ORE – 9.1.07
La compagnia si aggiudica la gestione «garantita» del fondo
A Unipol le pensioni delle Poste Unipol si è aggiudicata la gestione "garantita" del fondo di previdenza integrativa delle Poste spa
La compagnia bolognese ha vinto nei giorni scorsi la gara avviata dalla cassa pensionistica della società - 40mila già iscritti su un potenziale di circa 150mila lavoratori postelegrafonici -assieme a Generali Asset Management, Mps e Abn Amro sui quali è caduta la scelta per le gestioni non garantite.
Rispetto agli altri mandati Unipol godrà di un vantaggio "inerziale".
In caso di silenzio da parte dei lavoratori sulle diverse destinazioni del Tfr - stabilisce la legge - i nuovi accantonamenti dell'indennità di fine rapporto confluiranno automaticamente nella «linea più prudenziale». Nelle prossime settimane la compagnia ed i responsabili del fondo discuteranno le modalità concrete della garanzia.
Se cioè debba riguardare unicamente la protezione del capitale nei casi di pensionamento, premorienza, invalidità e periodi di lunga inoccupazione . Oppure prevedere anche un livello di rendimento minimo. In quest'ultimo caso lo stile di gestione sarà necessariamente più rigido con una preponderante presenza di investimenti obbligazionari. Diversamente, limitando la protezione al capitale versato, i gestori avranno una maggiore libertà d'azione.
Unipol vanta una consolidata tradizione nel comparto dei fondi di previdenza negoziali (frutto di accordi tra sindacati ed aziende). Come numero di mandati -16 sui 43 fondi collettivi che risultavano autorizzati dalla Covip al 3o giugno dello scorso anno - gli assicuratori bolognesi detengono una posizione di leadership in Italia e si collocano in quinta posizione per ammontare di attivi gestiti.
È presumibile che la competizione tra i differenti provider di previdenza diverrà più accanita proprio da quest'anno con l'entra ta in vigore delle nuove norme che consentono l'utilizzazione pensionistica del Tfr.
«Dopo anni di false partenze - sottolinea il direttore generale di Unipol Carlo Cimbri - riteniano che questa volta vi siano le condizioni per uno sviluppo effettivo della previdenza complementare, anche se occorreranno ancora diversi anni per arrivare a regime.
Riteniamo che nel breve periodo, con il contributo del Tfr, il numero degli iscritti ai fondi negoziali (1,2 milioni a giugno 2006) possa crescere significativamente ed ancora di più l'ammontare degli attivi in gestione, dagli attuali 8,5 miliardi a circa 13-14 miliardi. Per loro natura le compagnie d'assicurazione sono nelle condizioni migliori per offrire prodotti pensionistici garantiti.
Oltre ai fondi negoziali penso che una crescita significativa potrà interessare anche i fondi aperti. Per le aziende con più di 50 dipendenti- è la soglia oltre la quale il Tfr cambierà destinazione - ma che non sono collegate a fondi negoziali nazionali stiamo studiando pacchetti ad hoc, che sfruttino le sinergie con Unipol banca. Offrendo cioè possibilità di accesso al credito (in sostituzione dei flussi di Tfr che verranno a mancare) con i servizi tipici di un fondo Aperto.
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