LE
LIBERALIZZAZIONI ALL'ITALIANA
E I “FURBETTI
DELLA DATA CERTA”
A Luglio
2007 il Parlamento Europeo a larghissima maggioranza ha approvato il rinvio
della liberalizzazione del mercato della corrispondenza al di sotto dei 50
grammi al 2011.
Le
motivazioni principali sono quelle relative all'impossibilita' da parte delle
Poste Nazionali di garantire il recapito quotidiano della corrispondenza in
tutte le case dei cittadini europei venendo meno le entrate garantite dall'area
di riserva costituita dalla corrispondenza di peso inferiore ai 50 grammi.
Da
notare che queste difficolta' sono presenti anche in Nazioni europee con una
orografia del territorio piu' facile e dove il flusso di corrispondenza
destinata al singolo cittadino e' 4-5 volte superiore a quella di un cittadino
italiano, generalmente poco avezzo alle comunicazioni scritte e alla lettura.
Attualmente Poste italiane, nonostante il pessimo servizio di recapito, le
elevate tariffe per le lettere ordinarie e il contributo statale, perde piu' di
900 milioni di euro all'anno per garantire la consegna quotidiana della
corrispondenza al cittadino, compensati dalle entrate garantite dal settore
bancoposta.
In
questa situazione oggettiva i privati che si affacciano al mercato nazionale
puntano essenzialmente ad una scrematura puntando sui grossi conglomerati
urbani, sui clienti che inviano grossi quantitativi di corrispondenza e coprendo
il territorio solo per 1 o 2 giorni alla settimana. (vedi news "UNIPOSTE e
le "FALSE" LIBERALIZZAZIONI)
Fatte le
debite analisi economiche nessun imprenditore e' cosi' autolesionista da
candidarsi per effettuare il recapito universale “quotidiano” in tutto il
territorio nazionale alle attuali condizioni.
Altra
importante questione che ci interessa e' il fatto che ricorrendo a lavoro
precario, forfetizzando i compensi e cottimizzando le prestazioni lavorative,
gli imprenditori privati del settore ritengono che il business della
corrispondenza possa assicurare ritorni economici interessanti.
Dopo il
rinvio da parte del Parlamento Europeo della liberalizzazione postale, i governi
dei paesi europei stanno prendendo le opportune iniziative per non arrivare
impreparati alla scadenza del 2011. Si pensi che in Germania il governo
bipartisan della Merkel ha emanato una legge che stabilisce la retribuzione
oraria minima nel settore postale per evitare che la concorrenza si faccia sugli
stipendi dei lavoratori del settore.
In
Italia, con il solito “genio” che ci contraddistingue, il dibattito politico
verte sulla possibilita' di affidare alle poste la consegna a domicilio della
spesa o dei farmaci agli anziani con un ridimensionamento dell'attivita' di
bancoposta
(vedi proposta di legge dell'opposizione) o con l'eclatante annuncio
settembrino del Presidente dell'Antitrust che la Liberalizzazione slitta al 2011
riportata da tutti i giornali come una novita' (scordando che il Parlamento
Europeo l'aveva approvata 2 mesi prima...).
Ma si
sa, gli affari sono affari, non possono attendere gli umori della politica o un
dibattito civile sul futuro del Paese e delle sue infrastrutture:
cosi' i
nostri “furbetti” si fanno pubblicare in Gazzetta Ufficiale nel feriale mese di
Agosto, a firma di un anonimo funzionario Ministeriale, un provvedimento che
liberalizza il mercato postale.
L'uovo di Colombo si chiama “DATA CERTA”:
finora il meccanismo della data certa necessitava di una serie di operazioni
manuali e della firma del cliente su un
bollettario e nell'ambito delle agenzie di recapito private
poteva economicamente essere utilizzato solo per corrispondenza elettronica di
elevato “pregio” e relativo costo.
La
circolare del 2 agosto
(vedi CIRCOLARE 2 Agosto 2007 , n. 5688 - Gazzetta Ufficiale N. 200 del 29
Agosto 2007 ) autorizza il
solo trattamento informatico della data certa: basta che il cliente che
produce gli invii elettronici insieme all'indirizzo del destinatario generi
automaticamente un codice a barre e tutta la corrispondenza diventa a “data
certa”, anche quella inferiore a 50 grammi della “riserva postale”.
Da
notare che i principali programmi di videoscrittura con un apposito plugin
possono gia' ora generare il codice a barre con data di spedizione e indirizzo
del destinatario e che l'aggiunta di un semplice sensore dal costo di pochi euro
ad una macchina timbratrice in arrivo puo' leggere il codice e registrare la
data di messa in consegna.
Infatti mentre
il paragrafo 3
della circolare del Ministero delle Comunicazioni n. 1225 del 2001 che,
nell'individuare
nell'autorizzazione generale il titolo abilitativo per la fornitura al pubblico
di tali servizi, pone a carico degli operatori l'obbligo di adozione di un
bollettario "da conservare per sei mesi
idoneo a provare il
momento del prelievo presso il mittente nonche' la data ovvero l'ora e la data
di recapito dell'invio a mezzo firma del destinatario";
la nuova
circolare 5688 del 2007 elimina la necessita’ della firma del destinatario:
2. I
fornitori del servizio di recapito a data o ora certa degli invii di
corrispondenza generati con l'utilizzo di tecnologie telematiche possono
adottare, in alternativa al bollettario di cui al paragrafo 3 della circolare n.
1225/2001,
strumenti di comunicazione
elettronica atti a provare sia il
momento del prelievo
presso il mittente, sia la data ovvero l'ora e la data di recapito dell'invio.
Si comprende
cosi' come il grosso del mercato postale italiano (stime di Uniposta parlano di
oltre l’80%) ora sia di fatto “completamente liberalizzato” con una semplice
Circolare Ministeriale: alla faccia delle leggi e dei decreti dei “burocrati”
del Parlamento Europeo e della volonta' dei cittadini italiani!
10.09.2007
IL POSTALE & Post-games Group
N.B.:
- Per chi volesse saperne di piu’ sul sito di TNTPOST.IT trova la risposta:
vedere le caratteristiche e le condizioni del servizio FORMULA CERTA (non
raccomandata).
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