Situazione servizi postali provincia di Foggia.- lunedì 3 settembre 2012
Come OO.SS. che vivono ed operano nel territorio a contatto quotidiano con i lavoratori, abbiamo aspettato alcuni mesi prima di decidere d’inviare, alle SS.LL. in indirizzo, questa nota, nella non comune speranza che potessero intervenire nuovi elementi utili a fare modificare atteggiamenti aziendali che hanno portato ad un disastro che continua a causare, in modo persistente, un crollo verticale della qualità, disservizi verso la cittadinanza e un clima di alta tensione tra tutti i lavoratori.
Adesso siamo arrivati al limite oltre il quale non si può più andare. Assurdo concepire le relazioni industriali e la gestione, nella più pretenziosa solitudine. Spesso si dimentica la funzione di coesione sociale che il Sindacato ha avuto e che vuole continuare ad avere. Solo con il consenso comune si possono raggiungere i difficili traguardi che il momento impone.
Nonostante le difficoltà operative e logistiche, la nuova riorganizzazione del Servizio Postale, è andata avanti in questa provincia grazie al grande senso di responsabilità delle OO.SS., firmatarie della presente e maggioritarie sul territorio, che hanno sempre vigilato affinché fossero garantite almeno le condizioni minime indispensabili per non interrompere i processi e nel contempo alimentare l’idea di una compagnia che sta sbaraccando.
Attraversiamo un momento in cui dopo anni, c’è chi suppone di poter fare da solo cambiamenti che toccano in prima persona quanti lavorano (e sono tanti) senza concertare con chi li rappresenta.
E’ per questo motivo che in momenti come questi non può e non deve mancare la coesione e la compattezza delle forze sociali, per cui non sono concesse fughe in avanti che possano pregiudicare un risultato che metterebbe in crisi il futuro della totalità dei lavoratori dipendenti e non.
Pertanto queste OO.SS.stanno lavorando e lavoreranno affinchè si realizzino le condizioni per un fronte unitario contro quanti agognano un decisionismo solitario e pernicioso.
Anche in questa provincia spirano i freddi venti della solitudine, ma al contrario del quadro nazionale, c’è chi questi venti continua ad alimentare. Il popolo postale di Capitanata è stanco di veder passare sopra la propria testa provvedimenti che non lo coinvolgono e non lo convincono, per cui, qualora il seme della demotivazione dovesse produrre quegli effetti che mai ci augureremmo, potrebbero essere non pochi a dover recitar il “mea culpa.
Abbiamo visto la pervicacia di chi sbaglia sapendo di sbagliare pur di non ammettere i propri limiti. Abbiamo visto prevalere ancora la logica dell’ immediato, priva di una progettualità a medio o lungo termine. Abbiamo visto ricollocazioni da annuali trasferte senza costo per l’azienda e che assicuravano una proficua produttività, svanire in un giorno, alimentando assenteismo e profondo pendolarismo. Abbiamo visto un uso distorto della flessibilità. Abbiamo visto un uso illegittimo delle ferie. Abbiamo visto provvedimenti gestionali(trasferimenti) senza logica abbattersi sulla testa dei malcapitati lavoratori. Abbiamo visto assegnazione e riassegnazione di personale senza rispettare la tanta bramata mobilità.E’ ora di dire basta.
Annotiamo, inoltre, che si continua a mentire sullo stato di salute di una provincia dove su precise disposizioni non si comunicano le reali giacenze, dove stranamente la ASL non determina sanzioni, dove si pressano i lavoratori, dove non si pagano migliaia di euro di flessibilità, dove non si pagano le trasferte ai lavoratori dei PDD accorpati, dove per prassi consolidata non vengono sostituiti per ferie i portalettere lasciando a terra per giorni e giorni la corrispondenza, dove non si paga la benzina al personale autorizzato all’uso del mezzo proprio, dove……
Il processo di degrado avanza e il Servizio Postale in questa provincia sembra paralizzato in una bolla che le impedisce di evolversi e nel contempo atrofizza ogni possibilità di sviluppo rendendola sempre più una struttura in passivo, col rischio di compromettere l’intero assetto occupazionale sempre più in crisi.
Caro responsabile di RAM, se c’è un determinato momento storico che pone gli uomini di fronte al baratro delle proprie responsabilità, forse questo e il tempo di guardare in faccia la nostra realtà e trarre le opportune conclusioni, dimostrando un “granello” di coerenza e compiendo quell’ atto di responsabilità che tutti i lavoratori di questa provincia auspicono da tempo.
Per questo motivo non intendiamo rimanere in “panchina” (sine die), significando che sarà nostra cura tutelare e difendere i lavoratori e il servizio, con tutte le azioni opportune, coinvolgendo le istituzioni, la stampa, le associazioni dei consumatori e quanti hanno a cuore le sorti della nostra azienda.
Distinti saluti.
Documenti allegati:
Rsu & Rls
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