Ieri a Milano e in Lombardia i
cittadini sono rimasti senza posta. E’ un’azione di protesta che a catena
coinvolgera’ altre Regioni e l’intero territorio nazionale. La riorganizzazione
del servizio di recapito, frutto di un accordo che il Sindacato difende, sta
creando caos e disservizio in tutta Italia.
Ogni giorno migliaia di quartieri
sono senza portalettere e milioni di cittadini ricevono ormai la posta a
singhiozzo o a giorni alterni nonostante i risultati che Poste Italiane
sbandierano e su cui i cittadini cominciano a nutrire seri dubbi.
In molte Regioni le forzature che
l’Azienda sta esercitando sulla riorganizzazione rischia di far collassare
l’intero servizio con gravi disagi alle imprese e ai cittadini e con danni
rilevanti all’immagine di Poste Italiane.
La tensione nella categoria e’
altissima e diffusa. La posta che si accumula negli uffici comincia a diventare
preoccupante e i direttori sono subissati di reclami. I portalettere si
rifiutano di svolgere ogni giorno un “doppio” servizio per sopperire alle
carenze quotidiane. Il recapito della posta, ancora oggi servizio universale,
non puo’ essere abbandonato al suo destino proprio nella fase di avvicinamento
alla liberalizzazione dei mercati postali. Prima che la situazione degeneri
riteniamo necessario anche un intervento della Vigilanza garante della qualita’
e del Contratto di Programma.
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