LETTERA ALL’AMMINISTRATORE DELEGATO SULLA SICUREZZA
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Ing. MassimoSarmi
Amministratore
Delegato
Poste Italiane SpA
Viale Europa 175
00144 ROMA |
Roma, 24
Giugno 2008
Prot. nr.8532/SIND/BP/BPI/gs
Oggetto: Questioni inerenti la sicurezza in poste SpA.
Da molto tempo questa
Organizzazione sindacale da sola o unitamente ad altre OO.SS.
ha evidenziato varie problematiche inerenti la sicurezza in
Poste Spa, che mal si conciliano con la affermata volontà
aziendale di porre la massima attenzione ed il massimo
impegno alle questioni della sicurezza.
Prioritariamente al merito
poniamo il problema del coinvolgimento della rappresentanza
sindacale, riferita alle relazioni industriali in essere, e
quello del coinvolgimento degli RR.LL.SS. che invece
discende da precise norme di legge.
Abbiamo avuto modo di
rimarcare in varie occasioni che il coinvolgimento sul
territorio degli RR.LL.SS. è assolutamente inadeguato e solo
di facciata, finalizzato ad un formale adempimento degli
obblighi di legge, ma non ad un vero utilizzo delle capacità
di apporto di quei soggetti.
Anche l’OPN (organismo
paritetico nazionale per la sicurezza e igiene sul lavoro)
uno degli organismi della partecipazione stabiliti nel CCNL,
di fatto viene ad essere coinvolto solo a posteriori sulle
azioni aziendali e mai in fase di elaborazione, come sarebbe
giusto.
Come è noto, di recente, c’è
stata una riscrittura complessiva delle norme in materia di
sicurezza, ed in esse troviamo affermata, con maggior
rigore, la necessità del coinvolgimento dei lavoratori nelle
questioni della sicurezza, quale imprescindibile obbligo
aziendale.
Il primo e più importante
atto che riguarda la sicurezza è la stesura del documento di
valutazione del rischio (DVR). Tale valutazione deve essere
completa e deve riguardare tutti i rischi per i lavoratori,
ivi compresi quelli psicologici, e pertanto anche quelli da
stress lavoro-correlato, di cui all’accordo quadro europeo
del 8 ottobre 2004, sul quale di recente c’è stata la firma
di un accordo interconfederale (8 giugno 2008). Di questa
tipologia di rischio e delle disposizioni che fanno
riferimento alle differenze di genere, all’età, alla
tipologia contrattuale utilizzata, non si trova traccia
nel nostro DVR.
Noi riteniamo che il DVR di
Poste sia largamente insufficiente, per questi e per altri
motivi, e debba pertanto essere riscritto in maniera più
adeguata, con un forte coinvolgimento dei lavoratori e dei
loro rappresentanti.
Finora la copia reale ed
integrale del DVR, quella contenente la relazione
documentata dagli elaborati, perizie, certificati, rapporti,
ecc non è mai stata consegnata agli RR.LL.SS., ai quali sono
state consegnate invece le disposizioni aziendali
conseguenti, che sono cosa diversa dal DVR vero e proprio.
Un'altra delle affermazioni
più importanti contenute nella normativa vigente è quella
che fa obbligo ai datori di lavoro, nella organizzazione del
processo produttivo, di eliminare o ridurre al minimo il
rischio, anche nella scelta dei mezzi di produzione o di
ausilio alla produzione.
Di recente Poste, per quel
che concerne il recapito, ha introdotto una tipologia
unificata di motomezzo, il Piaggio 125, che essendo più
pesante e di più difficile utilizzo, soprattutto per le
colleghe che vi sono applicate, ha creato loro grossi
problemi. Molti infatti sono risultati inidonei alla guida
di quel tipo di mezzo e a nulla sono valse le nostre
numerose richieste di utilizzo di motomezzi di cilindrata
inferiore per le zone a minore quantità di corrispondenza.
Nonostante le continue assicurazioni aziendali, alla fine il
problema è rimasto senza soluzione e molti colleghi si
vedono sottrarre la zona di recapito che servivano da tempo,
con un mezzo più maneggevole e senza problemi per il
servizio.
Sulla questione infortuni, al
di là delle rassicurazioni aziendali sul calo degli stessi,
avevamo chiesto di svolgere una analisi congiunta,
eventualmente utilizzando lo stesso OPN, disaggregando gli
infortuni rispetto ai vari parametri: mansione, mezzo
utilizzato, età, sesso, zona , ecc
Anche su questo argomento
rassicurazioni tante ma niente di concreto.
Sulla questione di
considerare videoterminalisti gli sportellisti c’è stato uno
scontro con l’azienda che è durato fino a pochi mesi fa
quando finalmente, è stata svolta una analisi, con una
particolare metodologia, che ha consentito di inserire
finalmente gli sportellisti fra i video terminalisti.
Solo che, dopo quell’inserimento,
non si sente più parlare delle conseguenze che
necessariamente devono realizzarsi, rispetto alla
ergonometria dei posti di lavoro, e alla diversa
applicazione degli addetti che non possono essere applicati
in via continuativa esclusivamente a quella mansione per
tutto il tempo dell’apertura degli sportelli.
Anche su questo punto il
totale silenzio aziendale.
Sull’altra questione
delicatissima, il fenomeno delle rapine e i conseguenti
interventi aziendali si afferma che l’Azienda ha investito
ed investe in opere di sicurezza, con l’indicazione di cifre
che dovrebbero essere ritenute idonee a risolvere il
problema.
Ma così non è.
Gli interventi sulle
questioni di sicurezza sono soggette per legge, al previo
confronto con la gli RR.LL.SS. e, per le relazioni
industriali in essere, a quello con le OO.SS.
Le somme che si impiegano
devono essere finalizzate alla eliminazione del rischio e
pertanto sarebbe stato obbligo aziendale presentare
l’insieme dei siti e delle modalità delle rapine e poi
presentare un piano di interventi che facesse riferimento a
quei siti e a quelle modalità, collegando gli interventi
ai fatti verificatisi.
Nulla di tutto questo è stato
fatto e pertanto è quasi certo che gran parte di questi
fondi sono destinati ad altri siti, diversi da quelli
colpiti ed in ogni caso nessun confronto sulla questione
l’Azienda ha mai posto in essere per coinvolgere i
lavoratori nella determinazione delle priorità di
interventi.
Un’ultima questione posta e
mai risolta riguarda le condizioni della pulizia degli
uffici, largamente insufficiente, affidata a ditte che, con
il sistema del massimo ribasso, ribassano la loro richiesta
economica, ma anche la qualità delle pulizie che svolgono.
Questa Organizzazione
Sindacale ritiene che, su tutte le questioni poste,
l’Azienda sia largamente inadempiente e pertanto se non vi
sarà una forte inversione di tendenza, provvederà ad
attuare tutte le forme di tutela dei lavoratori coinvolti:
sia quelle classiche di derivazione sindacale, sia quelle
che, a fronte di violazioni aziendali di prescrizioni di
legge, prevedono specifiche possibilità di interventi presso
gli organismi istituzionali che svolgono le relative forme
di controllo e intervento, con le gravi conseguenze
immaginabili.
In attesa di un pronto e
positivo riscontro si porgono distinti saluti.
IL SEGRETARIO GENERALE
Mario Petitto
(originale firmato)