L´incredibile teatrino inscenato da alcune sigle sindacali,
deve preoccupare non poco la nostra comunità lavorativa ,
perché cela l´assoluta incapacità di occuparsi dei problemi
veri del nostro futuro. La stupida ricerca di un capro
espiatorio, il comico scaricabarile e la ridicola corsa ad
accaparrarsi dei meriti sono figlie di un individualismo
arrogante che rappresenta il rifugio dell’incompetenza.
Da uomo della CISL posso solo dire che mi ha colpito
negativamente il protagonismo litigioso che ha caratterizzato
l’ultimo periodo: responsabili sindacali, anzichè fare fronte
comune rispetto ai problemi veri e adoperarsi per scongiurare il
peggio, sono apparsi preoccupati soprattutto di addossarci la
responsabilità della situazione, quasi che in ballo non ci fosse
un rilevante patrimonio del nostro paese quale quello della
nostra Azienda presente e futuro e il futuro dei lavoratori,
ma l´immagine di Tizio o di Caio.
La maggior parte delle dichiarazioni e dei commenti sembra
orientata a cercare di stabilire chi avesse piú meriti e virtú,
quasi si stesse celebrando un trionfo, e non -come é- di
preoccuparsi della pesanti ricadute in termini occupazionali e
gestionali, e della scarsa competitività sul mercato postale in
cui versa attualmente l’azienda Poste.
D´altronde la divergenza sulle azioni da adottare fa il paio,
quanto a inconsistenza e infantilismo, con la tranquilla
incoscienza che hanno indotto alcune sigle sindacali a
interrompere le relazioni sindacali e continuare a preferire
tavoli separati ovvero preferendo sottoscrivere accordi di
dubbio peso ed efficacia, rompendo di fatto l’unitarietà.
Mi piacerebbe poter pensare che si tratti di un caso, o al
limite di un incidente di percorso; ma temo proprio che non sia
cosí, che questa generale crisi di responsabilità colpisca un
po´ tutti. Piú ancora, sembra venuta meno qualsiasi idea di
separatezza e neutralità sulle azioni, qualsiasi remora a
confondere la propria vita personale politica o invidie
personali con il ruolo che si ricopre. Tutto confuso e
irrimediabilmente mescolato, con le intuibili conseguenze sul
piano della consapevolezza, della corretta percezione della
realtà.
Il pericolo é che questa litigiose e inconcludenti Sigle
sindacali si convincano a credere alle proprie bugie o fantasie,
a far finta che la crisi di Poste Italiane sia infortunio
contabile o accidente creato dall´insipienza di alcuni, non
drammatico passaggio epocale di una stagione in cui si esalta a
parole la modernizzazione e in pari tempo si favoriscono in ogni
modo meccanismi di scarsa concretezza e di miope visione del
futuro.
Ut sementem feceris ita metes
Antonio Lepore
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