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MEDICINA E SALUTE: VIDEOTERMINALISTI IN POSTE, A QUANDO UNA REALE TUTELA? - giovedì 20 novembre 2008
PAUSA VIDEO

Monitor e danni alla vista: fare i controlli I problemi più diffusi ma anche maggiormente trascurati sono quelli agli occhi L'uso del computer di per sé non causa alterazioni, però va usato in sicurezza

DI ANNAMARIA MESSA - LA REPUBBLICA 20/11/2008

Un conto è navigare in internet, magari anche alcune ore, un'altra cosa stare davanti a un video terminale per otto ore in banca, in ufficio, alla posta. Con monitor che servono per operazioni limitate. Come quelli della posta appunto, che devono dare in bianco e nero gli estremi del pagamento e il display ha un contrasto molto accentuato. I monitor "di servizio", quelli collegati a un sistema centrale, in azienda o in qualunque altro posto di lavoro, non hanno né le schede grafiche (la parte di hardware che consente di riprodurre sul monitor immagini, segni, parole), né gli standard di risoluzione (la quantità di pixel necessaria a definire meglio l'immagine, più è alta la risoluzione, meno sforzo si fa a leggere, vedere, decifrare l'immagine) che ha invece il display del pc di casa. L'impiegato delle Poste non lavora con le immagini ma se la definizione non è adeguata dopo un certo numero di ore gli occhi si stancano.
Un italiano su 5 però non controlla la vista, più di 6 su 10 non fanno un esame da oltre tre anni e una persona su quattro ha un difetto visivo non corretto, ricorda Federottica invitando a sottoporsi ad un test visivo periodico., sia che si utilizzino o no correzioni ottiche. L'American Optometric Association attira l'attenzione sulla sindrome visiva da videoterminale (Computer Vision Syndrome) definita come "l'insieme dei disturbi dell'occhio e della funzione visiva, connessi con il lavoro da vicino, che si presentano durante o in connessione con l'uso del computer". Anche la Commissione Difesa Vista ha lanciato nei giorni scorsi l'allarme: il 90 per cento dei videoterminalisti presenta disturbi visivi spesso trascurati. Il consiglio? Controlli periodici, utilizzo, se necessario, di occhiali da lettura e di riposo, pause dallo schermo, controllo delle condizioni micro-ambientali nei luoghi di lavoro.
L'uso del computer non causa di per sé l'insorgenza di miopia o altre alterazioni visive, mostra piuttosto difetti della vista già esistenti. Comunque dopo ore davanti allo schermo l'occhio si stanca, si hanno bruciore, lacrimazione, fastidio alla luce, visione annebbiata, eccetera. "La permanenza davanti a uno schermo provoca diverse problematiche e i disturbi alla vista sono i più diffusi e probabilmente più trascurati", spiega Francesco Loperfido, responsabile servizio Oftalmologia generale U.O. Oftalmologia e Scienze della Visione, ospedale San Raffaele, Milano, consulente Commissione Difesa Vista. "Un miope sottocorretto modifica la sua postura in avanti, sovraccaricando il collo, con la conseguenza di maggiori bruciori agli occhi per la vicinanza allo schermo e fastidi dovuti alla necessità di scrivere sulla tastiera guardando nello stesso tempo il monitor", aggiunge Loperfido. Problema opposto per l'ipermetrope: "Dopo qualche ora di lavoro i caratteri si sdoppiano e tenderà ad allontanarsi dallo schermo".
Con la presbiopia la difficoltà si accentua. Il videoterminalista con astigmatismi elevati tende ad assumere posture lateralizzate. Non sempre va meglio con un paio di occhiali, se non sono quelli giusti per le proprie esigenze.
Gli schermi, ricorda l'oculista, generano riflessi sulla superficie esterna e su quella interna degli occhiali stessi: "Questi riflessi si sovrappongono sulla retina alle immagini visive e creano aloni che tendono a stancare l'occhio. Buona norma quindi utilizzare lenti trattate con filtri antiriflesso". Lenti progressive per chi ha più difetti visivi, presbiopia compresa. Attenzione anche nella scelta di lenti a contatto: davanti allo schermo, diminuisce la frequenza degli ammiccamenti oculari, si riduce il film lacrimale e l'occhio diventa più asciutto.

DISPOSIZIONE E ILLUMINAZIONE: CONSIGLI

Il monitor va collocato ad angolo retto rispetto alla finestra, distante almeno un mt, in modo che non si rifletta la luce. Le fonti luminose siano perpendicolari allo schermo né di fronte, né alle spalle dell'operatore. Va situato direttamente davanti a sé, per evitare di doversi girare quando si lavora. Il punto centrale dello schermo si deve trovare circa all'altezza degli occhi e non più in alto.

LA LEGGE

Precise norme (legge 626\'94 e successivi aggiornamenti) indicano le misure di prevenzione per garantire la sicurezza delle postazioni di lavoro e la salute degli operatori anche nell'uso di videoterminali, Vdt. Va fatta una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di attività, sgranchirsi le braccia e la schiena. Utile distogliere ogni tanto lo sguardo dagli oggetti vicini, chiuderli per qualche minuto, rivolgerli lontano. Flettere ed estendere il collo, rilassare le braccia.

TRA PIXEL E CONTRASTO: LO SCHERMO

Componente principale di un monitor è il display (da "to display", mostrare, visualizzare), quadrante o schermo video che rappresenta visivamente i dati forniti o elaborati da un'apparecchiatura elettronica. Caratteristiche principali la risoluzione, la luminosità, il contrasto, il tempo di risposta, l'angolo di visuale, la frequenza di rinnovo dell'immagine sul monitor (refresh, evita lo "sfarfallamento", la sua velocità indica quante volte in un secondo viene ridisegnata l'immagine sul display). A seconda della tecnologia si distinguono vari tipi di display: sempre più diffusi quelli a schermo piatto, Lcd (Liquid Crystal Display), con schermo sottile basato sulle proprietà ottiche di sostanze denominate cristalli liquidi. In genere hanno un sistema di configurazione automatica che regola nitidezza, colore, allineamento dei pixel. Vanno scomparendo i monitor Crt (Cathode Ray Tube) nei quali il tubo catodico dirige i raggi catodici su una superficie sensibile, schermo, che ricostruisce l'immagine. Tutti gli schermi dotati di marchio CE sono conformi ai requisiti normativi (Testo Unico 81/08 - ex Dlg 626/94) rispetto a parametri come luminosità, contrasto, definizione dei caratteri. Ci sono anche display tattili anziché visivi, in alfabeto Braille, per i non vedenti.

COME INCIDONO SFONDO E COLORE: L'ESPERTO

Negli uffici si stanno via via sostituendo i vecchi monitor a tubo catodico con quelli a schermo piatto e tecnologia Lcd. Sicuramente meglio per gli occhi... "Qualunque sia lo schermo utilizzato", chiarisce Giuseppe Taino, dirigente medico Unità medicina occupazionale e ambientale all'Istituto scientifico di Pavia, IRCCS Fondazione Maugeri, "lavorare al computer per molte ore può creare affaticamento visivo, quello che noi medici del lavoro chiamiamo "astenopia occupazionale", principalmente per la vicinanza allo schermo (dovrebbe sempre essere compresa tra i 50 e i 70 centimetri), per l'eccessiva illuminazione, anche naturale, dello spazio di lavoro, per la non corretta correzione del difetto visivo della persona. Vale la pena aggiungere che la normativa stabilisce che si deve tenere conto non solo dei rischi alla vista, ma anche di quelli muscolo-scheletrici collegati alla postura seduta e alla corretta disposizione sul piano di lavoro del videoterminale, della tastiera, del mouse, eccetera. Ultimo, ma non meno importante, in alcuni soggetti predisposti, l'utilizzo del pc per molte ore può essere causa di stress e affaticamento psichico". Ognuno ha un suo modo di stare seduto alla scrivania, in base anche alla costituzione fisica o perfino all'umore. Ma qualunque postura mantenuta per un tempo prolungato può provocare disagio. In condizioni disergonomiche, dopo un po' ne risentono pure la colonna cervico-dorsale, la zona intrascapolare, le spalle, nervi e tendini. "Repetitive Strain Injuries", li chiamano gli inglesi e non di rado si traducono in problemi che esigono interventi locali, riabilitazione, assenze dal lavoro. Davanti a un videoterminale c'è da stare attenti anche ai colori. "Tutte le situazioni in cui ci sono sfondi scuri e caratteri chiari, in particolare su tonalità arancio-rosso, possono essere causa di affaticamento. Meglio utilizzare sfondo chiaro e caratteri scuri. Da circa dieci anni i programmi usano colori chiari come sfondo, l'utente al videoterminale deve essere attento alla stessa maniera al momento di scegliere e impostare lo sfondo del desktop", spiega Taino.
La normativa prevede una pausa di almeno 15 minuti ogni due ore di attività continuativa al videoterminale. "Pausa significa guardare fuori dalla finestra, fare una passeggiata, certo non leggere documenti, libri, giornali".

LENTI A CONTATTO, EMERGENZA IGIENIE: LE LAC

Tutti vorremmo avere occhi belli, sani, seducenti e se madre natura non è stata benigna, gli occhiali sono spesso causa di disagio e complessi. La vista ci guadagna ma ne fanno le spese autostima e relazioni interpersonali... Specie da giovanissimi. Le Lac, le sottilissime lenti che a contatto della cornea correggono miopia, astigmatismo, ipermetropia o presbiopia, hanno risolto il problemi per i "quattrocchi" che non ne potevano più degli occhiali. In tanti però dimenticano che si tratta pur sempre di dispositivi medici e prevedono precise regole d'igiene e di permanenza negli occhi per non correre rischi di fastidiosi problemi e talvolta perfino di perdere la vista. Secondo una recente indagine Nextplora ci sono oltre due milioni di italiani che utilizzano Lac (soprattutto morbide, mensili o quindicinali) ma neanche 2 su 10 le curano come dovrebbero. E i dati riferiti dalla Soi, Società Italiana Oftalmologia, qualche mese fa, parlano di circa 350 italiani che perdono ogni anno un occhio per infezione da lente a contatto mal gestita. Pseudomonas, stafilococco, streptococco, candida, acanthamoeba, alcuni dei germi pronti ad aggredire. "Le infezioni corneali negli ultimi tempi stanno avendo una recrudescenza enorme per la disinvoltura con cui vengono utilizzate le Lac anche da minorenni, non adeguatamente controllati dai genitori. C'è chi le indossa 24 ore su 24, ci dorme, non le pulisce bene", avverte Emilio Balestrazzi, direttore Oftalmologia Università Cattolica di Roma e presidente del simposio "Evoluzioni in patologia e chirurgia corneale", un confronto a tutto campo sulle patologie infiammatorie, infettive e rifrattive corneali, strumentazione diagnostica avanzata, progressi in terapia medica e chirurgica. "Dobbiamo proprio lanciare un allarme sull'uso indiscriminato di lenti a contatto in modo incongruo, senza adeguata igiene, senza sorveglianza, soprattutto verso i ragazzi che purtroppo finiscono per essere immunodepressi. Ci sono giovanissimi che ci hanno confessato di fare uso di cocaina o altro e si sa che le sostanze stupefacenti abbassano le difese favorendo quindi anche l'attecchimento di batteri, miceti, virus e quant'altro". Non ci si deve meravigliare, osserva l'oculista, "se ci troviamo davanti a terribili infezioni micotiche come quelle da Acanthamoeba, difficili da dominare, diagnosticare e curare". In più, le ulcerazioni, provocate da queste infezioni, lasciano cicatrici bianche (leucomi) che opacizzano la superficie della cornea e non resta che il trapianto. "Con tutti i rischi di altre infezioni e di rigetto in un individuo immunodepresso", precisa Balestrazzi.
Appena ci si accorge che qualcosa non va conviene andare subito dallo specialista: l'infiammazione evolve in 24-48 ore. Come per le altre patologie, anche congenite, della cornea, un grosso aiuto tempestivo nella diagnosi e nella terapia viene ora da apparecchiature molto sofisticate tipo il microscopio digitale "confocale" con cui si possono vedere e contemporaneamente registrare tutti gli strati corneali dall'epitelio all'endotelio, notevolmente ingranditi. Come in un esame istologico.
Lenti usa e getta, one day, quindicinali, settimanali, mensili... quante ore di seguito si possono portare senza problemi? "Senza regole fisse, ma non più di 6-8 ore. Dopo un adeguato tempo di sospensione si possono rimettere la sera. Le Lac morbide fanno passare meno ossigeno dall'ambiente verso la cornea e la mancanza di ossigeno per molto tempo facilita lo sviluppo di germi anaerobici. E a chi non è mai successo niente dico: è una bomba a orologeria!".

IMPORTANZA DELL'UMIDIFICAZIONE: OCCHIO SECCO

"Non è il pc, playstation o videoterminale di per sé che creano danni alla vista: che si sia a occhio nudo, che si usino le lenti a contatto o gli occhiali", spiega l'ottico optometrista Rossella Fonte, università Milano Bicocca. Con particolare attenzione ai bambini che oggi passano molte ore davanti a un pc (attenti alla postazione!) Vale per tutti che il lavoro al pc tende a diminuire anche del 50% la frequenza dell'ammiccamento e l'occhio non viene idratato a sufficienza, ricordano gli oculisti. Chi ha le lenti a contatto deve lavorare in un ambiente con una buona umidità relativa. Negative le stanze climatizzate, con forti fonti di calore o polverose. Si può umidificare l'occhio con le lacrime artificiali, meglio in monodose. Evitare il fai da te: l'occhio secco (e quello rosso) può dipendere da altro (età, menopausa farmaci...). Su 17 milioni di confezioni di collirio solo 6 sono prescritte da specialisti.


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