Raffaele Bonanni, Segretario Generale Cisl- giovedì 9 aprile 2009
Raffaele Bonanni, Segretario
Generale Cisl
"Dal dramma dell'Abruzzo, una prova di solidarietà che unisce il Paese"
"Viviamo ore di grande dolore e di lutto
nazionale. Il terremoto in Abruzzo è una tragedia immane: un numero
imprecisato di morti, migliaia di feriti, ferite psicologiche e
materiali di cui è difficile focalizzare adesso la portata e le
dimensioni. Da abruzzese e da segretario generale della Cisl è come se
sentissi due volte il peso di un dramma che è innanzitutto umano ma che
si va a sovrapporre ad una situazione generale di crisi in cui appare
assai difficile trovare soluzioni ed elementi di fiducia. L'urgenza dei
soccorsi e il bisogno di dare risposte immediate alla sofferenza della
popolazione abruzzese ci spingono innanzitutto a condividere la sorte
difficile di tanti nostri concittadini colpiti negli affetti e nel
calore delle proprie cose più importanti. Ma come Segretario Generale di
un grande sindacato dei lavoratori credo sia altrettanto importante
ragionare andando oltre il pur nobilissimo e sacrosanto coinvolgimento
emotivo delle prime ore. Andare oltre significa attivare concretamente
una grande rete di solidarietà, trasformare una immane tragedia in
un'occasione per rafforzare il senso di appartenenza e sentirsi davvero,
tutti insieme, cittadini di un grande Paese. La crisi economica, con il
suo seguito di disoccupazione e deindustrializzazione, sta indebolendo
il tessuto connettivo del Paese e rischia di restituirci un'Italia in
debito di solidarietà, tentata da risposte puramente individuali e da
strategie di uscita dalla crisi che possono rivelarsi dannose per gli
equilibri della nostra società. Il terremoto in Abruzzo ed il dramma di
quelle popolazioni devono invece farsi testimonianza e segno tangibile
di un'Italia capace di riscoprire la profondità dei propri valori, che
si mobilita generosamente e collettivamente, che riscopre nella tragedia
il ruolo e la funzione di valori umani e cristiani profondi, che
intravede nei valori della solidarietà una occasione straordinaria per
produrre "energia positiva" in grado di trasferirsi all'intero Paese
costituendone così il propellente indispensabile per uscire dalla crisi.
Una nuova dimensione del patto sociale che connette gli abitanti di un
territorio trasformandoli in cittadini di una nazione. Un "nuovo inizio"
per la Repubblica che parte, come sempre, da un evento straordinario,
oggi particolarmente drammatico, e che si deve caratterizzare con
un'idea-forza, una parola d'ordine: "solidarietà". Solidarietà per le
vittime del terremoto, solidarietà per chi rischia il posto di lavoro,
solidarietà per tutti coloro che ne hanno bisogno. Ma una solidarietà
nuova, espressa da una collettività più matura che ne percepisce, oltre
che il valore etico, l'indiscussa valenza politica. Un'azione collettiva
che produca energia positiva, che mobiliti, a cominciare dal Sindacato,
tutto il Paese, che trovi nel gioco di squadra e non nel "rimpallo delle
responsabilità" la chiave di volta della risoluzione dei problemi.
Una mobilitazione di forze, di energie umane e di risorse materiali per
la popolazione dell'Abruzzo colpito dal sisma che possa far fronte
efficacemente all'emergenza ma che diventi, al contempo, l'esempio
concreto e diverso di un modo nuovo di affrontare la crisi, di far
fronte ai momenti difficili, una volontà collettiva che non si fa
fermare dalle difficoltà, ma che, anzi, ne trae nuova forza collettiva.
Se riusciremo a spostare su questo terreno più vasto la nostra visione e
il nostro agire, il dramma della popolazione abruzzese potrà essere,
anche se solo parzialmente, alleviato e questa azione diverrà motivo di
rinascita e di nuova consapevolezza per l'intero Paese.
Questo, è il modo più serio e concreto per dare una risposta che duri
nel tempo e che domani faccia sentire quei cittadini oggi tanto
duramente provati orgogliosi di essere Italiani."
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