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Ing. Massimo
Sarmi Amministratore Delegato P.I |
e, p.c. |
Dr. Giovanni Ialongo Presidente
Poste Italiane |
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Prof.
Ioannucci Maria Claudia Dr.
Rivera Alessandro Dr.
Mondardo Antonio
Consiglieri di Amministrazione P.I. |
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Dr. De
Girolamo Adolfo Teobaldo Rappresentante
Corte dei Contiti |
Sig. Amministratore,
come certamente già saprà, nei giorni scorsi è stato aperto un Conflitto di
Lavoro Nazionale da parte di più Organizzazioni Sindacali con l’intento di
affrontare, e possibilmente risolvere, alcuni problemi delicati che, se non
rimossi, potrebbero pregiudicare gli obiettivi di Poste Italiane e compromettere
la pace sociale che con grande disponibilità abbiamo garantito in questi anni .
Con questo scritto vogliamo esternare solo il pensiero di SLP-CISL la cui
storia, rappresentatività e radicamento tra i lavoratori postali sono a tutti
ben presenti e che , di conseguenza, comportano per noi una enorme
responsabilità all’interno dell’Azienda. E lo facciamo coinvolgendo, per la
prima volta, l’intero Consiglio di Amministrazione con l’intento di squarciare
quel velo di silenzio colpevole, sovente anche nostro, che, mantenendo i
problemi tutti interni al Palazzo, contribuisce a diffondere una doppia verità
su Poste Italiane: la prima, quella esterna, che rappresenta un’Azienda forte,
prospera, efficiente, diversificata, ben governata, che presidia bene il mercato
interno e si proietta a livello internazionale; la seconda
verità, quella interna ben conosciuta a tutti gli addetti al settore, che è
quella di una azienda confusa, stressata nella ricerca degli obiettivi, incapace
di arginare la concorrenza del mercato liberalizzato, dilaniata al proprio
interno, scoordinata nelle sinergie tra i vari settori, con una periferia che
subisce i “decreti” ma non riceve adeguati supporti dal centro, con una rincorsa
ossessionante all’abbattimento dei costi che consente di presentare bilanci
miliardari mentre i nostri sportelli chiudono per la semplice rottura di una
stampante non sostituita o i nostri portalettere non escono per mancanza del
motomezzo.
In una condizione già pesante per i problemi irrisolti in Azienda, la scintilla
che ha provocato la reazione sindacale nasce dal parziale pagamento ai
lavoratori del Premio di Risultato del 2010 e, di conseguenza, dalla difficoltà
di procedere al suo rinnovo per il triennio 2011/2013. E’ stata grande la
sorpresa, insieme allo sconcerto, quando ci e’ stato comunicato nel mese di
giugno scorso che gli obiettivi prefissati nel Premio in questione non erano
stati compiutamente raggiunti dai lavoratori e di conseguenza essi avrebbero
ricevuto in meno circa 220€ medie.
Non riuscivamo a capire come in una Azienda con bilancio positivo di un miliardo
di euro nel 2010 non si fossero raggiunti gli obiettivi e capivamo ancora di
meno del perché solo la
Dirigenza abbia raggiunto gli obiettivi dei loro MBO riscuotendo
ingenti premi, alcuni dei quali pari a dieci anni di stipendio di un
portalettere. Un meccanismo di tal genere, oltre ad essere eticamente e
moralmente insopportabile, comporta inevitabilmente una frattura all’interno
dell’Azienda dove ormai è diffuso lo slogan: “In Poste Italiane i soldi sono
tanti per pochi e pochi per tanti”. In questa Azienda, dove sembra coltivarsi
una bramosa avidità sempre più smisurata che fa da collante, si accentua il
divario fra i tre ceti ormai consolidati: i “ricchi” (ristretta elite), i
“benestanti” (categoria intermedia sovente beneficiata ad personam specie se di
estrazione non postale) e i “poveri” ( i postali storici specie i lavoratori che
non riescono più a mandare i figli all’Università). Mentre nel Paese cresce la
tensione per le gravi conseguenze di una manovra economica pesantissima, Poste
Italiane appare sempre più un’Azienda sfuggita a ogni controllo sia politico che
istituzionale, dove sembra vigere immunità e impunità in alcuni livelli e dove
nessuno paga mai per le proprie responsabilità, salvo i poveracci di turno.
Insieme agli aspetti di natura economica, importanti ma non esclusivi, il
Conflitto di Lavoro aperto pone una serie rilevante di problemi che investono
sia il mondo degli Uffici Postali e quindi Mercato Privati sia il mondo dei
Servizi Postali e della Logistica con conseguenti risvolti negativi nei settori
Tecnologici, Commerciali, di Marketing, di Immobili, Acquisti e Sicurezza. Su
tutti questi argomenti SLP-CISL sta preparando degli approfonditi dossier
specifici, che metterà a disposizione anche del Consiglio di Amministrazione,
affinchè la discussione su Poste Italiane sia solo di merito ma che esca
finalmente fuori dal Palazzo.
Sarà inevitabile, a seguito della rottura consumata sui problemi a livello di
Relazioni Industriali, aprire nei prossimi giorni conflitti ed eventuali
scioperi in tutte le strutture postali di ogni provincia d’Italia e di questo ci
rammarichiamo, coscienti del danno che ne conseguirà all’Azienda e ai cittadini,
ma come dicevano gli antichi romani “de hoc satis”. Ce n’è abbastanza!
Distinti saluti
Roma 20 settembre 2011
Mario Petitto
Segretario Generale