RIORGANIZZAZIONE SERVIZI POSTALI- domenica 1 luglio 2012
Roma, 21 giugno 2012
Egregio Dottor _______________________, la presente per illustrarLe le gravi ripercussioni in termini di servizio ai cittadini causate dalla riorganizzazione dei Servizi postali prevista da Poste Italiane S.p.A.. A giorni, in assenza di accordo sindacale, Poste Italiane provvederà infatti ad un efficientamento dei servizi postali che coinvolgerà inizialmente 5 regioni, Piemonte, Emilia Romagna, Basilicata Marche e Toscana. Il piano aziendale prevede una riorganizzazione complessiva che comporterà la soppressione di 1410 zone di recapito, vale a dire la porzione di territorio su cui viene fornita da ciascun portalettere la prestazione di recapito di oggetti postali. A ciò si aggiunga la riduzione del numero degli addetti ai centri di movimentazione postale(luoghi in cui si lavora e si destina la corrispondenza in arrivo ed in partenza) con un delta negativo di 174 unità. Aldilà del tema prettamente sindacale relativo agli esuberi che tale riorganizzazione comporterà, esuberi particolarmente gravosi in un periodo di crisi che non risparmia alcuna porzione del territorio nazionale, ci sembra di pertinenza dell’Associazione che Lei presiede l’inevitabile peggioramento del servizio che Poste Italiane, in adempimento agli accordi di programma sottoscritti con il Governo, è tenuta a svolgere a beneficio di tutti i cittadini, ovunque essi risiedano. Il taglio coinvolgerà indiscriminatamente aree metropolitane e piccoli comuni ed il naturale decremento della qualità del servizio universale intaccherà il diritto di ogni cittadino a fruire di una rete infrastrutturale finanziata dal denaro pubblico. Come è noto, la missione del portalettere è esattamente quella di raggiungere ogni civile abitazione per la consegna di oggetti postali, con standard qualitativi dettati dai tempo di consegna previsti all’atto della spedizione del singolo oggetto postale e regolamentati dal contratto di programma vigente. La conseguenza dei tagli sarà l’allargamento della porzione di territorio che ciascun portalettere dovrà servire con la connaturata difficoltà di servire tutti i punti di recapito previsti nei termini stabiliti. In questo senso Le chiediamo un autorevole intervento presso l’azienda Poste Italiane e presso l’azionista pubblico. Questo affinché non si dia seguito al progetto ed anzi si riapra un tavolo di confronto che preveda non il depauperamento bensì lo sviluppo del settore, a beneficio della qualità e della continuità del servizio che Poste Italiane è tenuta a svolgere a favore dei cittadini italiani.
Cordiali saluti.
Segretario generale SLP-CISL Mario Petitto
Segretario generale SLC-CGIL Emilio Miceli
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