QUESTIONI
INERENTI LA SICUREZZA IN POSTE ITALIANE SPA
Il giorno 1 luglio u.s. l'Amministratore Delegato, con lettera
che vi alleghiamo, ha risposto alla nostra del 24 giugno sulla
sicurezza.
Come ricorderete ponevamo varie questioni inerenti la sicurezza
con connotati di criticità e richiedevamo all'Azienda di
condividere un percorso per la risoluzione dei problemi posti.
Non possiamo non manifestare una delusione per le risposte
ottenute.
In buona sostanza la risposta aziendale ci fa intendere che le
cose vanno bene, che l’impegno aziendale è più che adeguato e
pertanto i problemi posti sono, se non proprio inesistenti,
certo amplificati eccessivamente nella nostra lettera.
Abbiamo l’impressione che non si riesca a cogliere, o non si
voglia cogliere, la sostanza dei problemi posti.
Senza entrare nel merito tecnico delle questioni, svolgiamo qui
alcune brevi considerazioni per meglio chiarire le nostre
affermazioni:
-
documento
di valutazione dei rischi: l’Azienda è consapevole che il
documento, ormai datato e superato nella sua stesura, ha bisogno
di una riscrittura completa; fra l’altro i richiami alle
differenze di genere e di età sono praticamente inesistenti
nella stesura delle procedure.
La nuova normativa
riconferma l’obbligo del datore di lavoro di consegnare il
documento agli RRLLSS, cosa che l’Azienda non ha mai fatto
perché ha sempre ritenuto che il documento da consegnare fosse
la circolare aziendale applicativa e non, come dice la legge:
“la copia reale ed integrale del DVR, contenente la relazione
documentata degli elaborati, perizie, certificati, rapporti
ecc”; su questo aspetto l’Azienda è totalmente inadempiente.
-
motociclo
piaggio liberty: questo modello non è più stabile e sicuro
dell’equivalente di cilindrata inferiore, è solo più potente,
più pericoloso, più pesante e difficile da controllare, specie
per le colleghe con una certa costituzione fisica. I mezzi
alternativi offerti sono la bici a pedalata assistita,
assolutamente inadeguata e l’automobile, che nelle gite in
centro città rendono la prestazione difficilissima per i noti
problemi di traffico. L’azienda aveva inizialmente dato la
disponibilità a mettere a disposizione un certo numero di mezzi
con cilindrata 50 cc, poi senza un motivo, ha ritirato tale
disponibilità, contravvenendo all’obbligo datoriale di mettere a
disposizioni il mezzo idoneo al servizio che risulti più
adeguato alle caratteristiche fisiche degli addetti.
-
sugli
infortuni: sono molti e molti mesi che in OPN si chiede uno
studio comune dell’andamento degli infortuni, ma al di la delle
assicurazioni che: “si farà al più presto”, nulla è successo;
nella lettera aziendale registriamo l’ennesima tranquillizzante
assicurazione su futuri studi comuni!!!!
-
videoterminalisti sportellisti: è necessario modificare
l'ergonomia degli ambienti di lavoro e bisogna evitare
l’applicazione degli addetti a quella funzione per tutto
l’orario; è una disposizione aziendale già vigente, che le
carenze di personale e la organizzazione del lavoro negli uffici
postali, non hanno mai consentito di applicare, anche qui in
violazione di un dispositivo di legge:
-
investimenti in sicurezza: a noi non basta l’indicazione
generica di una cifra messa a bilancio; nell’incontro a cui fa
riferimento l'Azienda non vi fu alcuna esposizione del dettaglio
dei siti oggetto di frequenti rapine e degli specifici
successivi interventi per mettere maggiormente in sicurezza
quegli uffici, aggiungendo ulteriori dispositivi di sicurezza
Più specificatamente:
oggi esistono tre famiglie di interventi contro le rapine, per
un totale di 13 diverse possibilità. Al momento l’Azienda
considera sufficienti tre dispostivi appartenenti ad almeno due
famiglie.
Per noi, in un sito
oggetto di continue rapine i dispositivi di sicurezza vanno
integrati continuamente fino, al limite, ad essere utilizzati
tutti e 13 negli uffici a più alto rischio.
Questo attraverso una
analisi congiunta con le rappresentanze del personale.
Gli investimenti a
cui la lettera aziendale fa riferimento comprendono invece
l’insieme degli interventi negli uffici, anche quelli che non
hanno collegamento diretto ai fatti criminosi realizzati.
-
pulizia
uffici: ribadiamo la assoluta inadeguatezza del livello di
igienicità delle modalità in corso.
Questa è la oggettiva analisi delle situazioni in essere, che
speravamo, confidando in una disponibilità aziendale, di poter
risolvere attraverso il confronto e la partecipazione.
Dal tono e dai contenuti della risposta verifichiamo un
sostanziale arroccamento e pertanto non ci sarà possibile dare
alle istanze che ci pervengono dal territorio, in special modo
da parte dei nostri RRLLSS, adeguate risposte utilizzando il
canale del confronto negoziale.
Appare ovvio che, mancando risposte negoziali, in un ambito dove
comunque la legge mette a disposizione altri canali di
intervento di tipo istituzionale, i nostri responsabili
territoriali della sicurezza potranno (o più verosimilmente
dovranno) decidere di attivare quei canali di controllo per la
risoluzione delle criticità e delle inadempienze inutilmente da
noi denunciate.
Restiamo a disposizione di tutti i rappresentanti territoriali
per la consulenza necessaria per attivare le iniziative ritenute
opportune per risolvere con i mezzi istituzionalmente a
disposizione degli RR.LL.SS. Le criticità resistenti.
Cordiali saluti
MARIO PETITTO
SEGRETARIO GENERALE
/FIRMATO