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LE NOSTRE GUIDE
Tfr
Tfr: le nuove regole
Liquidazione: che cosa
cambia rispetto al passato Se siete lavoratori
dipendenti avete tempo fino alla fine del mese di giugno per dire
esplicitamente alla vostra azienda se intendete far confluire il Tfr che
state maturando a partire dallo scorso 1° gennaio (quello maturato fino al
31 dicembre 2006 resta lì dov'è) nella pensione integrativa, o se preferite
che vi venga messo da parte in attesa del momento in cui cesserete di
lavorare per la vostra azienda. Attenzione se non dite nulla il vostro Tfr
confluirà automaticamente nella pensione integrativa.
Dal punto di vista pratico la
scelta di farlo confluire alla pensione integrativa (così come la scelta di
non dire nulla, che avrà identico effetto) comporta che il vostro Tfr sarà
versato nel vostro fondo pensione di categoria (per noi finirà nel
Fondoposte). In tale situazione non rivedrete quei soldi fino alla pensione
eccetto alcuni casi particolari (vedi anche le nuove regole) e, anche
in tale situazione, per la maggior parte li incasserete poco per volta sotto
forma di rendita vitalizia e non tutti d'un colpo come avviene oggi con la
liquidazione.
Se invece scegliete
(esplicitamente) che il vostro Tfr vi venga messo da parte in attesa del
momento in cui cesserete di lavorare per il vostro attuale datore di lavoro
(quando lo riceverete sotto forma di liquidazione) per voi non cambia nulla
rispetto alle regole in vigore fino allo scorso dicembre. L'unica novità
prevista dalle nuove leggi è dove verranno custoditi i vostri soldi (nel
nostro caso Pste Italiane ha più di 50 dipendenti, verserà in un apposito
fondo dell'Inps che lo userà per costruire opere pubbliche. In ogni caso è
comunque garantito che, alla cessazione del vostro rapporto di lavoro,
questi soldi torneranno nelle vostre tasche).
Il fondo si mangia proprio
tutto il Tfr?
Se avete iniziato a lavorare dal 29 aprile del 1993 in caso di adesione al
fondo pensione, al fondo andra tutto il Tfr che state accumulando dal 1°
gennaio scorso.
Se avete iniziato a lavorare prima del 29 aprile 1993 la quota minima è
invece pari a solo una parte del Tfr che è del XX% per Fondoposte.
Riforma TFR: se non dico
esplicitamente di no la liquidazione è persa per sempre? Con
l'entrata in vigore della riforma del TFR, se aderite esplicitamente al
fondo pensione, perdete la liquidazione che vi maturerà dal 2007 in
poi. Se state zitti, la perdete lo stesso. Solo se dite che intendete
lasciare il Tfr in azienda (o all'Inps, ma per voi fa lo stesso) al
momento delle vostre dimissioni, o del ritiro, riceverete la
liquidazione.
Questo è¨ lo spirito
della legge che regola in Italia i fondi pensione: spingere i lavoratori
a rinunciare alla liquidazione in cambio di una rendita che completi la
pensione pubblica. Questa idea, in sè, è un po' grezza: esistono delle
eccezioni importanti per cui il lavoratore che ha aderito a un fondo
pensione (o starà zitto di qui a giugno) rinunciando alla liquidazione
potrà avere indietro i suoi soldi non sotto forma di rendita, ma come
somma erogata una tantum .
Gli anticipi durante
la vita lavorativa
Durante la vostra vita lavorativa potete sempre riavere in qualsiasi
momento fino al 75% di quanto maturato nel fondo pensione per spese
sanitarie urgenti e, dopo almeno 8 anni di iscrizione al fondo, potrete
riavere fino al 75% di quanto maturato per acquistare o ristrutturare la
prima casa per voi o i vostri figli. Sempre dopo 8 anni potrete riavere
indietro fino al 30% per qualsiasi altra vostra esigenza.
Nel caso di spese sanitarie la somma verrà tassata al 15%, negli altri
casi sarà tassata con un'aliquota al 23%.
I riscatti prima
dell'età pensionabile
Se perdete i requisiti per partecipare al fondo pensione (ad esempio vi
siete dimessi dal lavoro) la legge prevede che possiate, entro certi
limiti, riscattare quanto accantonato. Potete riscattare fino al 50% se
restate disoccupati 1-4 anni o se siete messi in mobilità o in cassa
integrazione. Potete riscattare tutto se il vostro periodo di
disoccupazione supera i 4 anni o in caso di invalidità permanente che
riduca a meno di un terzo la vostra capacità lavorativa. Accanto a
queste forme di riscatto dei vostri risparmi la riforma del TFR prevede
anche che, in caso di decesso prima della pensione, quanto accantonato
vada agli eredi o ad altre persone indicate.
Una liquidazione dopo
la pensione
Dopo il pensionamento di norma i soldi accumulati nel fondo pensione
vengono erogati sotto forma di rendita vitalizia, tuttavia potete sempre
chiedere indietro come una tantum fino al 50% del capitale che avete
accumulato.
In più esiste una eccezione importante: se il capitale che avete
accumulato presso il fondo pensione è insufficiente a garantirvi una
pensione integrativa decente, potete riavere indietro tutto quanto
accumulato sul fondo in un unico versamento una tantum come fosse la
vecchia liquidazione. La legge, infatti, dice che potete riavere
indietro il capitale in un unico versamento se il 70% di quanto avete
accumulato non è in grado di darvi una pensione integrativa pari ad
almeno metà dell'assegno sociale (381,72 euro al mese). Facendo i conti
oggi sulla base delle rendite assicurative attuali questo accade se ora
dei 65 anni avete accumulato sul fondo meno di 70.000 euro, caso non
impossibile (ad esempio se siete vicini alla pensione e avete, quindi,
pochi anni di contributi davanti a voi).
Il calcolo del
TFR, il silenzio-assenso e le altre scelte: qual'è meglio per
voi?
Il timore di perdere
la liquidazione (quella che maturate dal 2007 in poi, quella
maturata fino al 2006 resta lì dov'è) è una paura comprensibile.
La paura fa novanta di fronte a domande quali: quante altre
volte cambierà idea il legislatore? Che cosa succederà ai miei
soldi una volta che non li ho più qui in azienda e che sono nel
fondo pensione?
Il problema, però, è
che tutti i motivi razionali spingono a aderire espressamente ai
fondi pensione. Con il solo silenzio assenso vi si "scippa" il
Tfr oggi per darvi una pensione domani. E stop. Con la decisione
espressa e volontaria di aderire per il minimo prendete il
contributo del datore di lavoro e gli sgravi fiscali.
Semplificando molto il calcolo: ogni 100 euro che mettete nel
fondo (circa 87 di Tfr e 13 dal vostro stipendio), ve ne vengono
dati quasi 13 dal datore di lavoro (e così ne mettete via per la
pensione circa 113). In più su quanto sottratto allo stipendio
(13 euro), a seconda della vostra aliquota marginale d'imposta
ve ne vengono restituiti altri 3, 4 o 5 grazie alle deduzioni
fiscali. Non sono grosse cifre, ma perchè rinunciarvi?
MI PREMIA O NON MI PREMIA? LA MARGHERITA DELLA MERITOCRATICA Si sa, l’ambizione è legittima, ma quando l’aspettativa diventa ossessione fa più danni che benefici. Anche quest’anno è andata in scena la giostra delle meritocratiche, contornata da gossip, faccendieri, masanielli e chi più ne ha più né metta.
Prescrizioni La risposta del nostro RLS a una *sigla sindacale minoritaria* che si è svegliata dopo un lungo letargo.
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